giovedì 21 febbraio 2013
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​La “Fuga per la vittoria” si è consumata a Kampala, capitale dell’Uganda. Ma questa volta John Colby e Luis Fernandez (che nel celebre film di John Huston è interpretato da Pelé) hanno i volti affilati e gli occhi pieni di speranza dei giovani atleti della nazionale di calcio eritrea. Dopo una rocambolesca fuga al termine di una trasferta in Uganda, quindici “Red sea boys” hanno ottenuto dal governo di Kampala lo status di rifugiati politici. Le autorità ugandesi - ha spiegato Apollo David Kazungu, Commissario per i rifugiati presso l’ufficio del primo ministro - hanno riconosciuto la validità delle richieste presentate dai calciatori e hanno garantito loro protezione internazionale.Uscire legalmente dall’Eritrea, un’enorme prigione a cielo aperto, è praticamente impossibile. Ogni anno migliaia di giovani fuggono attraverso il deserto con il Sudan, a rischio della vita pur di evitare il durissimo servizio militare imposto dal regime che prevede, spesso, l’uso dei militari di leva come manodopera forzata nelle miniere o nella costruzione di infrastrutture. Non esiste né un’opposizione politica, né una stampa indipendente: migliaia di oppositori e voci critiche si stanno spegnendo lentamente nelle carceri di Asmara. I fortunati che indossano la divisa azzurra della nazionale sono tra i pochi ad avere la possibilità di viaggiare legalmente all’estero. E appena possono, colgono l’occasione per far perdere le proprie tracce e chiedere asilo. I “Red Sea boys” si trovavano in Uganda per disputare un torneo organizzato dalla Cecafa, la lega che comprende le nazioni dell’Africa orientale e centrale.L’avventura sportiva si era conclusa male, l’Eritrea era stata eliminata al primo turno dopo il pareggio con Zanzibar e le sconfitte contro il Malawi e il Rwanda. Alla vigilia della partenza diciassette calciatori e il medico della squadra hanno lasciato l’albergo in cui erano alloggiati facendo, poi, perdere le proprie tracce. Nascondendosi, probabilmente, presso parenti o amici della numerosa comunità eritrea residenti a Kampala. Inutili le ricerche della polizia, non sono serviti a molto nemmeno le foto segnaletiche con i volti dei “fuggitivi” sparsi per la città. Solo cinque atleti hanno fatto ritorno ad Asmara.Non è la prima volta che i calciatori della nazionale eritrea si danno alla macchia, approfittando di una trasferta all’estero. Nel 2010 un gruppo di 13 giocatori ha fatto perdere le proprie tracce al termine di un torneo di un torneo Cecafa.
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