sabato 7 dicembre 2019
Il gabbiano di Magris cerca amici sulla terra, il “Canto” di Dickens, l’ambiguità umana secondo Green, l’amore difficile di Hamsun e le storie brevi di Schmitt Racconti per tutti i gusti
Foto Ansa

Foto Ansa - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Quando si sceglie un libro come regalo è meglio orientarsi su testi che abbiano una solidità data dalla forza espressiva dello scrittore, dalla “durata”, in termini di qualità, che il libro ha avuto, non fidandosi solo delle classifiche di vendita, ma pensando a chi è il destinatario. In questo senso le scelte possono essere numerose, a partire dal classico tema della ricorrenza natalizia. Se si vuole fare un regalo, appunto a tema, meglio affidarsi anche in questo caso a collane “classiche” che da anni sviluppano una ricerca accurata proprio sugli scritti più curiosi dedicati al Natale. La migliore, in questo senso, è “Nativitas” di Interlinea, che ha un catalogo ormai solido e propone sempre curiose novità. Quest’anno manda in libreria un omaggio a un giornalista-scrittore, 95 anni, del calibro di Luciano Luisi, con La prima messa di mezzanotte in tv (pagine 64, euro 10) che prende avvio da una telecronaca in diretta Rai di una messa di mezzanotte a Roma per poi, tra poesia e prosa, ispirandosi alla cronaca di tutti i giorni, raccontare una società dove convivono i piccoli grandi eroismi del quotidiano e le tragedie del consumismo. Non poteva mancare la più classica storia sul genere, quel Canto di Natale (pagine 152, euro 12), di cui lo scrittore Anthony Burgess aveva detto: «Dickens creò un mondo e, nel tempo libero, inventò il Natale».

Questa edizione è curata da un esperto di illustrazione del calibro di Walter Fochesato e presenta le illustrazioni dell’edizione originale del 1843. Un’altra serie di libri che riportano all’atmosfera natalizia è quella delle fiabe nordiche, da alcuni anni proposte dalla casa editrice Iperborea: la novità sono le Fiabe norvegesi (pagine 192, euro 16), che un esperto del calibro di Jacob Grimm, aveva definito come «le migliori che esistono», ambientate in spazi deserti sopra e sotto il suolo terrestre, in foreste di betulle e in grandi boschi, in un mare che dalla Scandinavia può portare fino in Arabia. Se restiamo nell’ambito della favola sapienziale, non solo destinata ai ragazzi, è utile segnalare la 'risposta' italiana alle figure ormai celebri di 'gabbiani' raccontati da Richard Bach e da Luis Sepulveda. L’autore è nientemeno che Claudio Magris che con Storia di Gali Gali (Bompiani, pagine 46, euro 12) racconta di un gabbiano bianco che tutte le sere, al tramonto, cala dentro un giardino, dove un uomo e il suo cane, lo aspettano. Tra loro nasce un’amicizia semplice, ma forte, fino a che la furia di una tempesta, lo trascinerà lontano verso una nuova scoperta. Ne esce la figura di un gabbiano diverso: desideroso di legami e insieme remoto, innamorato del volo ma pronto ad amare sulla terra. Il libro è impreziosito dagli acquerelli di Alessandro Sanna.

Nuova traduzione di Alessandro Fabrizi, condotta sull’edizione curata dalla scrittrice inglese Antonia Byatt, che ha riportato il testo all’originaria struttura, per un romanzo di George Eliott, amato da Henry James e da Marcel Proust, Il mulino sulla Floss. Lo pubblica Neri Pozza (pagine 768, euro 24) e mostra un grande ritratto della metà dell’Ottocento, con al centro una giovane donna, Maggie, la sua educazione sentimentale, con il bisogno di andare oltre le convenzioni e dare ascolto ai richiami del cuore. Si va sul sicuro anche con Victoria (Lindau, pagine 128, euro 13) del Premio Nobel per la letteratura, Knut Hamsun, pubblicato a fine Ottocento, una storia d’amore impossibile tra Victoria, la figlia del castellano e il figlio del mugnaio, ma anche un racconto sull’amore nei suoi diversi aspetti, compreso quello di di una visione biblica, che porta Hamsun a considerarlo, come scrive il curatore Luca Taglianetti, «il primo pensiero di Dio all’atto della creazione, la sua prima parola, ma soprattutto la forza dominante e tirannica della Tra i classici contemporanei si può scegliere la nuova edizione di uno dei romanzi migliori di Graham Green, Il console onorario (Sellerio, pagine 446, euro 15), uno scrittore del quale Ian McEwan ha sottolineato come abbia dimostrato con la sua opera «che un romanzo serio può essere un romanzo travolgente, che un romanzo d’avventura può essere anche un romanzo di idee». È un libro in cui Green analizza, in profondità, l’ambiguità umana e come possa essere illusoria la possibilità di distinguere con sicurezza e di prendere vita». decisioni.

C’è anche una delle migliori opere del grande scrittore svizzero, Friedrich Durrenmatt, La promessa, nella nuova traduzione di Donata Berra, per Adelphi (pag. 164, euro 15,00) che ha per protagonista il più brillante dei commissari di Zurigo, geniale, ma solitario, che si troverà di fronte al fantasma di una bambina, che ne assilla la coscienza, che lo mette di fronte ad una zona oscura con cui fare i conti. Si potrebbe anche scegliere la voce sempre interrogante di Aleksandr Solženicyn che, secondo Vittorio Strada, «in questo mondo imprevedibile è un possibile orientamento tra i pochi superstiti. Leggerlo tra consenso e dissenso, aiuta a vincere il vuoto dell’indifferenza e a cercare una via verso qualcosa che non c’è più o forse non c’è ancora».

Marsilio pubblica Ritorno in Russia (pagine 236, euro 22) che raccoglie discorsi e conversazioni che coprono gli anni tra il 1994 e il 2008, con le riflessioni maturate negli ultimi anni di vita in cui la sua preoccupazione è stata quella di tornare a parlare con la gente, per ricomporre il quadro della situazione economica e sociale della Russia, non smettendo mai di evidenziare eccessi e contraddizioni, di proporre letture che dessero conto delle mille facce di quella società. Può considerarsi un 'piccolo classico' l’opera di Giorgio e Nicola Pressburger, scrittori gemelli, che hanno esordito, negli anni Ottanta, con libri che restano nella memoria, soprattutto per le Storie del ghetto di Budapest, che ora ritornano, in un unico volume, edito da Marsilio (pagine 218, euro 16), mostrando sconfitte, vittorie, sogni struggenti degli ebrei per lo più poveri di Budapest, prima della Seconda guerra mondiale, durante la Shoah e subito dopo la liberazione della città da parte dell’Armata Rossa, con una lingua che vibra tra ironia e nostalgia.

Altro classico italiano è Guido Morselli: si potrebbe regalare la sua biografia, Un pacchetto di Gauloises (Castelvecchi, pagine 286, euro 22) scritta da Linda Terziroli, che presenta un volto nuovo dello scrittore, facendo emergere le tappe fondamentali di un’esistenza travagliata, vissuta ai margini della società letteraria, con l’aspirazione di essere apprezzato dagli editori senza adottare scorciatoie, rivelando figure e vicende a lui vicine, finora sconosciute. Del più importante scrittore irlandese, William Trevor, Guanda (pagine 208, euro 18) manda in libreria le 'ultime storie', con il titolo La ragazza sconosciuta, dove vibra il senso di solitudine dei personaggi, la verità della condizione umana nella sua finitudine, quella sua capacità di erigere ritratti che racchiudono un mondo, storie brevi che raccolgono il senso della vita, nel suo silenzioso trascorrere, come i due immigrati dell’Est Europa che restano in silenzio di fronte alla misteriosa scomparsa dell’uomo per cui lavorano. Si può anche scegliere tra le due storie 'brevi', entrambe delle edizioni e/o, di Eric-Emmanuel Schmitt: l’ultima, Felix e la fonte invisibile (pagine 186, euro 15), una storia struggente, protagonista un ragazzo di dodici anni che per salvare la madre compie un viaggio in Africa, alle sorgenti invisibili del mondo e una delle sue più conosciute che ritorna in libreria, Il figlio di Noè (pagine 128, euro 14) la storia di un ragazzino ebreo, salvato da un sacerdote cristiano, salvaguardando ognuno le proprie identità religiose. È ormai un 'classico' sulla contemplazione della natura, ma anche un’autobiografia spirituale e un canto metafisico il Pellegrinaggio al Tinker Greek (Bompiani, pagine 352, euro 18) dell’americana Annie Dillard, premio Pu-litzter, nel 1975, la storia di un soggiorno nelle Blu Ridge Mountains, in Virginia.

È un libro che aiuta a scoprire la realtà di un mondo naturale che è forma della bellezza, vista nella dimensione del fiume che «nasconde il mistero della creazione permanente e di tutto ciò che implica la provvidenza: l’incertezza della visione, l’orrore di ciò che è immutabile, la dissoluzione del presente». Infine due grandi scrittrici: una raccolta di poesie scelte (1929 - 1938), a cura di Graziella Bernabò e Onorina Dino, A cuore scalzo, un brevario di essenziale bellezza per conoscere la grande poetessa Antonia Pozzi, edito da Ancora (pagine 128, euro 12,00) e un volume che raccoglie i saggi di Nel territorio del diavolo e le lettere della grande Flannery O’Connor, Un ragionevole uso dell’irragionevole (Minimum Fax, pagine 374, euro 16), dove la scrittrice racconta di sé, della scrittura, di una forma di grazia che ha sempre avvolto i momenti della sua vita, come un profondo atto di religiosa devozione.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: