lunedì 20 giugno 2016
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Un trionfo orgogliosamente nazionalpopolare in due serate a San Siro suggellato addirittura dai Pooh. Non potevano sperare di meglio i Modà che domenica sera al Meazza hanno formato una superband di 10 elementi, cinque loro piu Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian, Stefano D'Orazio e Riccardo Fogli che avevano calcato lo stesso palco una settimana fa per il loro tour d'addio dopo 50 anni di carriera. E se delle "vecchie volpi" come i Pooh sono volati al gran completo dalla Sicilia, dove erano in concerto, a Milano per suonare e cantare con Kekko Silveste and friends tre brani, fra cui "Pensiero" facendo esplodre un coro da 50mila persone, significa che i 5 ragazzi di Cassina De' Pecchi hanno raggiunto una popolarita ragguardevole. D'altronde il loro album Passione maledetta è tre volte disco di platino con le sue 150mila copie vendute e mentre il loro palco batte in gigantismo quello dei Pooh che gia contava 600 metri di larghezza. Qui, oltre a 4 megaschermi, si aggiunge una chilometrata di passerella ad anello per chiudere in un ideale abbraccio il pubblico del prato. Un passaggio di consegne orgogliosamente nazionalpopolarequello di ieri sera perchè, come ha detto Dodi Battaglia, "noi vogliamo che qualcuno porti avanti il nostro spirito di band".

Emozionatissimo il leader dei Modà Kekko nel duettare con loro " Tanta voglia di lei", "la canzone preferita di mia mamma, che mi faceva sempre cantare ai matrimoni e ai battesimi", dice senza remore. Ed è per questo che un pubblico trasversale per età e condizione si ritrova nelle canzoni dei Modà, semplici e dirette, qualche volta anche ruspanti come questi ragazzi dell'hinterland milanese che intendono cantare "la gioia, la speranza, la passione per la vita", declama Kekko in chiusura di show

Uno spettacolo divertente e caldo, dove il pubblico canta ininterrottamente i grandi successi della band, dalle appassionate "Son già solo" e "La notte", inni all'amore a ugola spiegata, alle più delicate "Tappeto di fragole" e "Come un pittore" dove non manca una dedica all'amico cantate Pau Donés, degli Jarabedepalo, che ha combattuto e superato una brutta malattia. C'è tanta voglia di famiglia nelle canzoni scritte da Kekko, dall'autobiografica "Francesco" dedicata ai genitori e "Come l'acqua dentro il mare", in delicata versione acustica, dedicata alla figlia a cui ricorda che "tra il bene e il male alla fine vince il bene" e che invita a "difendere la bellezza del perdono". E non a caso il cuore pulsante del concerto sono due brani abbinati, che volano davvero alto. "Questa è una preghiera", dice chiaro e tondo Kekko introducendo "Salvami", e sullo schermo scorrono nuvole e cielo mentre intona "e insegnami ad amare come te, e ad essere migliore". Che fa il paio con "Se si potesse non morire", portata a Sanremo nel 2013, un inno alla vita dove ci chiede di regalare "un po' di fede a chi non crede piu nel bene".

Si chiude una serata scaccialensieri con "Stella cadente", che sarà in radio dal 24 giugno mentre il 26 il gruppo sarà a Cagliari e il 14 luglio a Barolo. Dal 9 novembre al via dal Palalottomatica di Roma il tour nei Palasport.
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