sabato 29 novembre 2014
Pattinatrice azzurra deferita a Tribunale nazionale per vicenda del suo ex fidanzato Alex Schwazer. Ha favorito violazione codice antidoping da parte di Schwazer.
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Come temuto il caso doping di Alex Schwazer si sta trasformando in un autentico terremoto per lo sport italiano. E la prima ad essere travolta rischia di essere proprio Carolina Kostner, l’ex fidanzata del marciatore altoatesino è stata deferita dalla Procura Antidoping del Coni per «complicità» e «omessa denuncia» del presunto tentativo di elusione di un controllo antidoping da parte di Schwazer. La pena richiesta dall’accusa è pesantissima: 4 anni e 3 mesi di stop. «Una squalifica così non viene comminata nemmeno a chi ha fatto veramente uso di doping», ha gridato l’avvocato della pattinatrice azzurra. Ma gli sviluppi dell’inchiesta condotta dalla Procura di Bolzano, nata dalla positività all’Epo di Schwazer, tirano in mezzo un bel pezzo dell’atletica italiana: quella titolata e dei record. La Procura Antidoping, infatti, ha deferito anche tre atleti della staffetta 4x100 che agli Europei del 2010 conquistò l’argento e il primato italiano. Record che ora rischia di essere revocato. Chiesta una squalifica di 2 anni e 3 mesi per Simone Collio e 2 anni per Maurizio Checcucci, per «manomissione o tentata manomissione dei controlli antidoping». Collio dovrà rispondere, assieme a Roberto Donati (chiesti 8 mesi), anche della consulenza di Carlo Santuccione, il medico già radiato per doping. Non si salva dal deferimento nemmeno Michele Didoni, l’ex allenatore di Schwazer, che non si è presentato dagli inquirenti sportivi, i quali per lui chiedono 3 mesi di inibizione. La Kostner, invece, all’Antidoping è andata ma avrebbe fornito una versione contrastante con quella di Schwazer. Secondo gli inquirenti, infatti, la pattinatrice avrebbe mentito agli ispettori della Wada per coprire l’irreperibilità del marciatore. Una “amorevole” bugia che potrebbe macchiare una carriera impreziosita proprio quest’anno dall’ultima gemma: il bronzo olimpico di Sochi.
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