venerdì 9 ottobre 2020
Da elettricista a liutaio, l’avventura musicale del giovane siracusano: la passione per i Queen e il desiderio di riprodurre la Red Special. Ora esporta strumenti in tutto il mondo
Il liutaio Corrado Carpinteri nel suo laboratorio di Canicattini Bagni

Il liutaio Corrado Carpinteri nel suo laboratorio di Canicattini Bagni

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Corrado Carpinteri non sa suonare, eppure la sua vita scorre e vibra fra le corde di una chitarra elettrica. È intrisa dei suoni e delle armonie prodotte da tastiere e casse. Quelle che costruisce in una bottega artigiana in provincia di Siracusa, a Canicattini Bagni. Corrado Carpinteri, 34 anni, fa il liutaio. Nel profondo Sud, dove la melodia della bellezza è disturbata da tante note stonate che costringono spesso i più giovani a mettere il futuro in una valigia e andare. Invece Corrado, il suo sogno, con impegno e tenacia, è riuscito a realizzarlo qui. E da qui, grazie alla potenza della rete e della logistica, spedisce chitarre in mezzo mondo.

Tutto comincia con un mito: Brian May e i suoi memorabili assoli scivolando sulla Red Special, capolavoro di artigianalità, che il chitarrista dei Queen nel 1963 costruisce con papà a sedici anni, portandosela poi sempre con sé in tutti i suoi concerti, fino a oggi. Corrado vuole imitare il suo mito. Ma non diventando chitarrista: lui vuole modellare chitarre. «Finiti gli studi all’industriale di Siracusa, ho cominciato a lavorare con mio padre come elettricista – racconta Corrado –. Nel 2005, nei ritagli di tempo, ho cominciato a coltivare la mia passione in uno scantinato, e pezzetto dopo pezzetto, ho realizzato la mia personale Red Special».

La prima chitarra – ammette – era stata però un «disastro». «Quel poco che si poteva salvare l’ho rivenduto per finanziare l’acquisto del materiale per farne un’altra. Così dopo più tentativi e fallimenti, nel settembre del 2008 sono riuscito a ultimare una prima chitarra perfettamente funzionante. Ricordo ancora la soddisfazione... Proprio in quel periodo andai a vedere il concerto dei Queen. Brian May suonava la Red Special. Lì trovai la forza per lanciarmi e provarci davvero». Da autodidatta Corrado affina la sua artigianalità, studia i materiali, compra attrezzi e macchinari.

Nel febbraio del 2012 apre l’attività: «La mia passione era diventato un lavoro». Il primo pezzo della sua vita da liutaio doveva essere per Brian May. A Natale dello stesso anno, sapendo che il chitarrista non era in tour, il giovane artigiano gli manda una mail, spiegandogli il suo progetto e la volontà di realizzare una Red Special tutta per lui. La risposta non si fece attendere. «Dopo tre giorni – ricorda con emozione Carpinteri – mi è arrivata la risposta entusiasta e incoraggiante. Gli ho inviato la chitarra e lui mi ha spedito una foto con la “mia” Red Special, in versione “Blonde”, e i complimenti. Voleva assolutamente pagarla. Gli ho risposto che era un regalo, il mio grazie per avermi fatto trovare la strada della mia vita». Da allora è stato un crescendo. E lo scetticismo iniziale della gente si è trasformato in orgoglio. Dalla bottega di Canicattini sono ormai più di cento le chitarre che sono partite per il Giappone, la Nuova Zelanda, gli Stati Uniti, la Polonia, la Svezia. Chitarre artigianali e personalizzate.

«Tre i modelli di base che realizzo: la Hybla dedicata la mio territorio, la Shelter, una rivisitazione moderna della prima chitarra elettrica inventata da Leo Fender e la Bohemian, la replica della chitarra di Brian May. Ogni pezzo è però unico. Per i legni – fra cui mogano, acero, paulownia e pino giallo –, le colorazioni, le finiture. I miei clienti sono professionisti, semiprofessionisti, ma anche semplici appassionati musicisti che vogliono esprimersi con uno strumento costruito su misura, frutto di un continuo rapporto di scambio e di fiducia». Nel 2017 l’ingresso nell’associazione dei liutai europei. Quindi la partecipazione alle più importanti fiere di settore, come il Shg Music Show di Milano o il Guitar Show di Padova. Da Canicattini, comune dalla grande tradizione musicale – dal corpo bandistico ai concerti jazz – Corrado Carpinteri suona la sua musica… senza suonare. Con una firma sul manico, “Carpinteri Guitars”.

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