giovedì 24 marzo 2016
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Top Gear è un programma dal successo internazionale dedicato ai motori e alle quattro ruote. Si parla di trecentocinquanta milioni di spettatori nel mondo. La paternità è della britannica Bbc dove l’attuale versione va in onda da ventidue stagioni. Il nostro Paese, che vanta in materia una tradizione notevole per aver dato i natali a Ferrari, Lamborghini e Maserati, oltre agli Agnelli, non poteva non proporre una propria versione. Ecco allora Top Gear Italia da martedì in onda su Sky Uno HD. A condurre, sia il programma che le auto, ci sono Guido Meda, Joe Bastianich e Davide Valsecchi, tre personaggi dell’intrattenimento e del settore, competenti, ma prima ancora appassionati. Meda è il telecronista delle moto, quello del “Rossi c’è”, che riesce ad appassionare alle gare di MotoGp anche gli ignoranti delle due ruote, tanto che quando Sky ha soffiato a Mediaset i diritti del campionato mondiale ha fatto ponti d’oro anche al suo narratore portandolo sotto al proprio tetto. Bastianich arriva dritto dai vari MasterChef, ma nel suo garage si dice sia parcheggiata una collezione di Ferrari vintage. Valsecchi di per sé è il più titolato in materia essendo un pilota arrivato alla soglia della Formula 1. Con loro il misterioso Stig, il test driver dall’identità segreta, l’icona stessa del format. Cosa sia il programma è presto detto, basta ascoltare l’annuncio iniziale: «Per chi ama l’auto più di ogni altra cosa». L’argomento è quindi unico. A fare la differenza è il modo di trattarlo. Il successo del prototipo inglese è dovuto allo stile ironico e dissacrante con cui si parla di motori. La versione italiana (per la quale i motori devono ancora essere scaldati meglio) mantiene l’ambientazione con uno studio-garage con il pubblico in piedi e annessa pista di velocità. Insomma, uscio e bottega per passare dalle chiacchiere ai fatti. A tenere banco il più capace è Meda (non c’erano dubbi), anche se (non ce ne voglia) è meglio sentirlo che vederlo. In ognuna delle sei puntate previste viene coinvolto un ospite chiamato a sfrecciare sull’asfalto. Ha inaugurato la serie Cristiana Capotondi. Ad essere sinceri, Top Gear Italia non è proprio il programma di cui sentivamo la mancanza, anche perché ci sono di mezzo il mito della macchina, il consumismo, gli sponsor.... Ma gli appassionati di auto magari si divertono davvero. E forse non solo loro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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