sabato 5 gennaio 2013
I ragazzi del torneo a 7 delle parrocchie giocheranno nei grandi stadi poco prima delle gare di campionato. Il progetto innovativo per «redimere» un 2013 cominciato nel modo peggiore con la vicenda degli insulti ai giocatori di colore. Si parte il 2 febbraio al San Paolo di Napoli. Finanziamenti dalle multe inflitte nel massimo campionato.
INTERVISTA Rivera: solo l’educazione batte l’odio
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​Dopo la vergogna negli stadi adesso un segnale di speranza, forte e chiaro. E non solo perché oggi, al termine della pausa natalizia, riparte il massimo campionato: si ricomincia a 48 ore di distanza dal pomeriggio di follia di Busto Arsizio, quando durante l’amichevole con la Pro Patria il Milan ha deciso di abbandonare il campo per i ripetuti cori razzisti nei confronti di Boateng e gli altri giocatori di colore del club rossonero. Peggio di così, insomma, il 2013 del pallone non poteva proprio iniziare. Eppure, il nuovo anno potrebbe essere ricordato soprattutto come quello di un bel segnale in chiave educativa per il calcio italiano. Perché assieme alla serie A sta per partire un nuovo campionato, un progetto che nasce anche per rispondere all’inciviltà di quella minoranza che popola le curve. L’iniziativa si chiama «Junior Tim Cup» e vedrà protagonisti oltre 6mila bambini e ragazzi (under 14) provenienti da circa 500 oratori italiani. La novità è clamorosa. Perché per la prima volta alcune partite di questo torneo di calcio a 7, estratte a sorte, verranno disputate sui terreni di gioco delle 16 città delle squadre di serie A. Una sfida ogni domenica. E sempre in uno stadio diverso.Il fischio d’inizio, al San Paolo, sabato 2 febbraio. Appena un paio d’ore prima della sfida tra Napoli e Catania si affronteranno due squadre degli oratori del capoluogo campano. Poi verrà il turno di San Siro, dello Juventus Stadium, del Franchi di Firenze e via via di tutti gli altri impianti. L’evento è il primo frutto di un protocollo d’intesa tra il Centro sportivo italiano (Csi), la Lega di serie A e Tim, sponsor del campionato, e verrà siglato ufficialmente il 9 gennaio nel corso di un evento in cui sarà anche diffuso il calendario completo delle partite degli oratori.«Si tratta di una firma storica – commenta Massimo Achini, presidente nazionale del Csi –, perché la massima espressione dello sport calcistico di vertice e gli oratori si tengono per mano e si prendono una grande responsabilità: quella di valorizzare il calcio che si gioca in questi luoghi educativi, e di considerarlo un patrimonio dell’intero movimento. Non si tratta però né di un regalo di Natale posticipato né di un’operazione di solidarietà, ma di una grande alleanza a pari dignità».Il progetto nasce da rapporti di collaborazione sottoscritti dal Csi con Inter e Milan già da tempo. Le due società ogni domenica mettono a disposizione biglietti di ingresso allo stadio per i giovanissimi che frequentano le società sportive delle comunità parrocchiali di Milano. I nerazzurri finanziano da anni la «Oratorio Cup» (intitolata alla memoria di Giacinto Facchetti), una manifestazione rivolta agli under 12 e formata da 128 squadre provenienti dagli oratori della diocesi ambrosiana. Lo stesso impegno lo mettono in campo i rossoneri con il campionato SerieOra (dove «Ora» sta per oratorio) e altre iniziative. Ogni volta che la squadra di Allegri gioca in trasferta, ad esempio, viene organizzata una manifestazione in una parrocchia dove i ragazzi vengono premiati con una targa alla presenza di calciatori e dirigenti. Finora il Milan ha visitato 55 strutture in tutta la Penisola. Le proposte dei due club milanesi hanno contagiato anche le altre 18 squadre di serie A, che oggi accettano volentieri la sfida e aprono le porte al calcio in oratorio. Il torneo verrà finanziato in parte dalle multe inflitte a giocatori, allenatori e società per le normali infrazioni sanzionate ogni settimana dal giudice sportivo ma anche con il contributo di Tim, che attraverso spot e immagini da diffondere su web e social network racconterà i momenti più emozionanti dell’avventura. «Siamo pronti a realizzare altri significativi progetti con l’obiettivo di premiare i comportamenti che mettono in campo i valori puliti del calcio», promette Cristiano Habetswallner, responsabile sponsorship di Telecom Italia. «La prima idea risale alla presidenza Matarrese – spiega Marco Brunelli, direttore generale della Lega di serie A –. Oggi, dopo anni di rapporti e di lavoro comune, siamo riusciti a trasformare l’idea in realtà. Ma questo è solo un pezzo di sogno che si avvera. È un modo per recuperare i valori veri dello sport».La prima edizione della «Junior Tim Cup» si chiuderà il 26 maggio all’Olimpico di Roma. La finale si giocherà due ore prima di quella di Coppa Italia. «In quella occasione saranno presenti quasi tutte le squadre – conferma Achini –. E proporremo ai vescovi delle diocesi delle città coinvolte di partecipare all’evento nella veste "speciale" di presidenti onorari dei club». Tra le iniziative parallele al torneo c’è anche quella di favorire l’ingresso negli stadi di famiglie e bambini. Intanto è partito il conto alla rovescia. Il 2 febbraio si comincia. E se le premesse verranno rispettate, questo è soltanto l’inizio.
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