L'apparato scenografico, con gigantografia di Mussolini e scritta propagandistica, allestito per la cerimonia di fondazione della nuova sede dell'Istituto Luce, nel 1937 (Istituto Luce)
Passato e presente mai così vicini. Da ieri l’Archivio Luce, che nel 2013 è entrato nel registro Memoria del Mondo dell'Unesco, è finalmente a portata di tutti, giovani e adulti. Più di 70.000 filmati e 400.000 fotografie sono disponibili gratuitamente su qualsiasi strumento, dal computer allo smartphone. Basta andare sul sito www.archivioluce.com e si troveranno tutti i cinegiornali, i documentari, le fotografie del materiale dell’archivio di Cinecittà Luce, precedentemente digitalizzato nel 1999.
Nel sito è possibile navigare utilizzando ben sei lingue dall'inglese al russo e, grazie a un motore di ricerca più dettagliato, è possibile creare i propri percorsi personalizzati, salvando la ricerca effettuata. Senza dimenticare i numerosi fondi privati messi a disposizione che rappresentano un vero e proprio patrimonio: come quello di Folco Quilici (In cui è in corso la digitalizzazione) e che prevede 4000 ore di filmati girati in quasi tutto il mondo o quello di Mario Canale che ha realizzato reportage e backstage del cinema, dagli anni ’80 agli anni 2000, fino a quello di Mario Gianni, che ha fotografato in venti anni popoli e minoranza etniche. Nel futuro saranno presenti anche l’archivio del sindacato Uil e del regista Silvano Agosti.
Tutto il materiale storico presente, che va dal 1910 fino ai giorni nostri, è compattato in cinque portali tematici legati alla Camera dei Deputati, al Senato, all’Unesco, alla Didattica e alle riforme del passato. Per renderlo ancora più fruibile ai giovani, il portale prevede l’inserimento quotidiano di video o fotografie che restituiranno ai temi dell’attualità il profondo collegamento con il passato.
Infine il cinema avrà uno spazio particolare con l’inserimento di brevi documentari realizzati su personaggi e temi, mentre saranno disponibili film o corti di grandi registi come La stazione di Valerio Zurlini, Il museo dei sogni di Luigi Comencini, e di altri maestri come Roberto Rossellini e Michelangelo Antonioni, fino ai corti di autori contemporanei come Marco Bonfanti, Alice Rohrwacher e Pietro Marcello.