venerdì 29 agosto 2014
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I giganti dell'Olimpo digitale si sfidano anche nel cielo, per le consegne postali. Google sta testando l'uso di droni, ovvero velivoli senza pilota, per la consegna dei prodotti, come sta facendo anche Amazon. Sperimentazioni sono incorso in Australia, dove le distanza sono enormi e dove fattorie o piccoli centri abitati sono distanti anche centinaia di chilometri dalle città. Google X, la divisione che si occupa dello sviluppo tecnologico e che sta lavorando al "Project Wing" per migliorare il servizio ai clienti, ha reso noto di aver consegnato materiale di vario genere, tra cui vaccini per il bestiame, cibo per cani, acqua e radio a due fattorie del Queensland, in Australia, all'inizio del mese. Una trentina i voli effettuati, in un contesto dove è stata dimostrata l'efficacia di un sistema di consegna che superi il problema delle lunghe distanze. Un metodo che potrebbe dimostrarsi utile non solo a scopi commerciali, ma anche per portare aiuti in caso di disastri naturali. Al momento, però, il peso totale del drone e degli oggetti trasportati, secondo la Bbc, potrebbe raggiungere al momento solo 10 chili: pochi, considerando che solo il velivolo ne pesa circa otto e mezzo. Una fune avvolgibile consente al drone di scaricare a terra la merce, evitando l'atterraggio e urti eccessivamente pericolosi per l'oggetto da consegnare. Gps, segnale radio, fotocamere, accelerometro e giroscopio sono le dotazioni di bordo previste da Google per il drone. Gli studi sono iniziati nel 2011, "ma ci vorranno anni - ha fatto sapere Google - per sviluppare un servizio con vari velivoli in grado di effettuare diverse consegne al giorno". Intanto, ha scelto un nuovo direttore, Dave Vos, per portare il progetto dalla ricerca alla produzione. Attualmente l'uso commerciale per i droni è di fatto vietato negli Stati Uniti. La Federal Aviation Administration sta lavorando a nuove norme in materia e a giugno ha approvato il primo volo commerciale di un drone, effettuato dal gigante energetico Bp in Alaska. Le autorità non hanno comunque intenzione di forzare i tempi, consapevoli dei pericoli potenziali e dei timori per la privacy. L'obiettivo, per Google e Amazon, è quello di effettuare consegne "in tempo reale". Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato, ha recentemente detto in un'intervista televisiva che tra pochi anni Amazon sarà in grado di consegnare la merce "in 30 minuti". Obiettivo, guarda caso, anche di Google.
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