giovedì 1 ottobre 2020
Stand e incontri per la manifestazione che riunisce tre storici eventi della Capitale
Inaugurazione della rassegna Insieme, oggi a Roma

Inaugurazione della rassegna Insieme, oggi a Roma - Avvenire/Zaccuri

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Gli stand sono 168, disposti in un lungo serpentone che dall'ingresso dell'Auditorium Parco della Musica di Roma arriva fino ai giardini che dominano la cavea. Per una volta le postazioni hanno tutte la stessa dimensione, di modo che anche il laboratorio più piccolo e raffinato si conquista lo stesso spazio delle corazzate da best seller. È, almeno in parte, un effetto ottico.

I gruppi maggiori – da Mondadori a GeMS passando per Feltrinelli – inanellano in realtà una sigla dopo l'altra, confermando così il loro peso specifico, ma per una questa volta è davvero lo spirito a contare di più. Inaugurata oggi e destinata a concludersi domenica, Insieme è di fatto la prima manifestazione di questo tipo a svolgersi dopo il blocco imposto dall'emergenza Covid-19. Certo, durante l'estate si sono susseguiti i festival, ma in sostanza è dalla fine dello scorso anno che la tribù del libro non ha un'occasione come questa. Non soltanto dibattiti e presentazioni (alcuni dei quali ancora in modalità mista, con alcuni relatori presenti fisicamente a “Insieme” e altri in collegamento streaming), ma anche un'area espositiva nella quale ci si torna a incontrare, a chiedersi com'è andata, a immaginare come andrà da qui in poi.

“Insieme” nasce dalla collaborazione fra tre consolidate iniziative romane. Una è “Libri Come”, che da alcuni anni si svolge proprio qui, al Parco della Musica, nel mese di marzo e che non si è potuta svolgere a causa del lockdown. Cancellata, nell'incertezza dei mesi più difficili, anche “Letterature”, la rassegna di letture d'autore che d'estate anima la zona della Basilica di Massenzio. Il terzo partner di questa kermesse “irripetibile”, come la defioniscono gli orgnanizzatori, è “Più Libri Più Liberi”, la fiera della piccola e media editoria che da alcuni anni ha conquistato gli avveniristici spazi della Nuvola di Fuksas. Quest'ultima è l'unica sede a non essere utilizzata in questi giorni, durante i quali il programma si suddivide tra la collina dell'Auditorium e il Palatino.

Una qualche criticità organizzativa resta evidente, specie per quanto riguardaa gli ospiti internazionali (il premio Nobel Wole Soyinka è riuscito a essere a Roma; altri, come l'angloindiano Salman Rushdie e la francese Maylis de Kerangal, hanno dovuto accontentarsi del collegamento), ma se si pensa che perfino la Buchmesse di Francoforte si è dovuta rassegnare alla versione online lo sforzo è più che apprezzabile.
Con cautela, l'editoria italiana sta valutando i segnali di una ripresa che potrebbe essere meno modesta di quanto precedentemente temuto. Non a caso, del resto, l'incontro inaugurale (svoltosi oggi all'Auditorium a cura del Centro per il Libro e la lettura, che con Regione Lazio, Roma Capitale e Associazione italiana editori è tra i principali promotori della manifestazione) è stato dedicato alla “cura dei libri”, nel senso delle proprietà terapeutiche della lettura, anche in campo sociale. Ma l'espressione può ugualmente alludere al fatto che il libro stesso ha bisogno di cure. O , se non altro, di non essere più trascurato.

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