lunedì 7 novembre 2022
L'ADI Design Museum fino al 19 novembre ospita le realizzazioni più significative della Scuola. Un percorso tra liturgia, tradizione e modernità
Mimmo Paladino e Alberta Ferretti, Casula verde, 2017

Mimmo Paladino e Alberta Ferretti, Casula verde, 2017 - Fondazione Scuola Beato Angelico

Fino al 19 novembre l’ADI Design Museum di Milano la mostra "Segni sacri. I cento anni della Scuola Beato Angelico" espone una selezione di oggetti liturgici destinati al culto realizzati dall'importante istituzione. L'esposizione mette in luce il ruolo svolto dalla Scuola non solo nel panorama artistico milanese e italiano, ma anche in quello internazionale.

In mostra sono presentate le creazioni più esemplificative del rapporto instaurato dalla Fondazione con maestri del Novecento come Gio Ponti e artisti contemporanei come Mimmo Paladino, Andrea Mastrovito. Sono presenti anche i cinque calici disegnati nel 2017 dai designer Michele De Lucchi, Riccardo Dalisi, Alessandro Mendini, Antonia Astori, Paolo Rizzato per il Museo Diocesano e ora parte della collezione della Triennale di Milano. A questi si aggiungono i paramenti sacri appena realizzati dalla Scuola Beato Angelico per la diocesi africana di Monze che testimoniano come, tuttora, la Fondazione sia il luogo di incontro tra arte sacra e gusto contemporaneo.

La mostra accoglie infine anche alcuni oggetti storici esemplificativi della varietà di tecniche utilizzate nei laboratori della Fondazione, che hanno dato vita a produzioni liturgiche di grande interesse nella storia della Chiesa: la tiara realizzata per Papa Paolo VI, le realizzazioni dello scultore Marco Melzi per importanti luoghi di culto milanesi, come la chiesa di San Francesco al Fopponino e la Cappella dell’Ospedale San Carlo (entrambe di Gio Ponti), i paramenti confezionati per papa Benedetto XVI.

Fondata nel capoluogo lombardo nel 1921 da monsignor Giuseppe Polvara, la Scuola Beato Angelico, attualmente presieduta da monsignor Luca Bressan e diretta da don Umberto Bordoni, è espressione italiana del movimento liturgico e del dialogo tra la Chiesa e il mondo dell’arte: in questo mezzo secolo di presenza, infatti, ha costruito, restaurato, adeguato e decorato centinaia di chiese sul territorio nazionale e all’estero. Le sue aule hanno formato migliaia di allievi, tra cui il fotografo Gabriele Basilico, il regista Ermanno Olmi, l’architetto Mario Botta, gli artisti Marcello Chiarenza e Adrian Paci.

Scuola Beato Angelico, bozzetto «Tiara n. 6» per la tiara di Paolo VI, 1963. Scuola Beato Angelico, Archivio Sezione Cesello, Milano

Scuola Beato Angelico, bozzetto «Tiara n. 6» per la tiara di Paolo VI, 1963. Scuola Beato Angelico, Archivio Sezione Cesello, Milano - Fondazione Scuola Beato Angelico / Alessandro Nanni.

Gio Ponti (disegno), Scuola Beato Angelico (realizzazione), pisside per la chiesa di San Francesco d’Assisi al Fopponino, Milano.

Gio Ponti (disegno), Scuola Beato Angelico (realizzazione), pisside per la chiesa di San Francesco d’Assisi al Fopponino, Milano. - Fondazione Scuola Beato Angelico / Alessandro Nanni

Scuola Beato Angelico, Reliquiario, 1963, argento dorato, smalti a fuoco. Cappella della Trasfigurazione, Milano

Scuola Beato Angelico, Reliquiario, 1963, argento dorato, smalti a fuoco. Cappella della Trasfigurazione, Milano - Fondazione Scuola Beato Angelico

Michele De Lucchi, calice per 'Intorno ai vasi sacri. Cinque maestri del design italiano ripensano il calice', 2017

Michele De Lucchi, calice per "Intorno ai vasi sacri. Cinque maestri del design italiano ripensano il calice", 2017 - Fondazione Scuola Beato Angelico / Carlo Gilioli

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