mercoledì 19 dicembre 2012
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Nessuno mi ha chiesto di invitare Monti alla riunione del Ppe, è stata una mia iniziativa totalmente personale». Parole che pesano come macini, quelle che Wilfred Martens, presidente del Partito popolare europeo, pronuncia per smentire Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, ieri ospite del salotto tv di Bruno Vespa, aveva detto il contrario («sono stato io a suggerire di invitare Monti ai colleghi del Ppe»), attribuendosi così il merito di aver portato l’attuale premier in Europa a ricevere onori e gloria per aver salvato l’Italia dal rischio crac. La stoccata di Martens lo colpisce e lui, Silvio, replica con una battuta: «Non vuol far vedere che l’ho influenzato...».
Poi senza indugio va al nocciolo del “discorso”: scarica Monti («Il suo futuro? Alla Ue, al Quirinale o a Palazzo Chigi se Bersani in difficoltà») e ribadisce la sua discesa in campo. Già perché il resto è contorno, è ricerca di consenso “facile”: «L’imu? La taglieremo», compensando il mancato gettito con l’aumento delle imposte su alcolici, voli areei e sigarette. 
«Avete bisogno di me – insiste – e quindi non mi astengo quando sento il dovere di prestare il soccorso a chi ha bisogno». Anche perché, sfida ancora, «dite che sono tutti stanchi di me? Ma questo lo stabilirà il voto…». Il Cavaliere chiude la porta a Monti: «Gli ho offerto di essere federatore dei moderati, ma dopo quello che ha detto Casini si mette fine a questa possibilità». Poi ne ha anche per l’Europa: lo spread è un bluff («è sceso grazie a Mario Draghi») e «l’Italia può uscire dall’euro». Insomma, lo spettacolo va avanti, “the show must go on”, perché l’offensiva comunicativa di Berlusconi, che prevede la sua presenza costante in tv per recuperare consenso non prevede pause: «Io punto a raggiungere il 40% dei consensi. La mia campagna sarà contro “nessuno”, io sono un vecchio signore...».
Domenica era ospite da Barbara D’Urso, su Canale 5, lunedì è intervenuto a Quinta colonna su Rete4, ieri a Porta Porta. Probabilmente il 7 gennaio andrà a Servizio Pubblico da Michele Santoro a duellare con gli altri ospiti. A La7 si fregano già le mani per il possibile record di ascolti. «Già con la mia apparizione il mio partito è salito di 4 punti», dice sornione Berlusconi, spiegando di avere « molto da recuperare» in merito alle presenze in tv. La rimonta? Dipende da quanto vado in tv». Da quando, aggiunge, «non mi sono presentato al pubblico, noi abbiamo avuto un degrado nel consenso che ci ha allontanato molto dai numeri della sinistra. Ho ritenuto di tornare in base a sondaggi e focus secondo la cui indicazione io sarei in grado di far avere un numero di consensi più alto».
Insomma, il Cavaliere è pronto a giocare la partita solitaria contro la sinistra e il «blocco Monti». Berlusconi critica il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini («è invidioso della mia leadership») e Gianfranco Fini («loro due sono persone orrendissime») poi indica “l’usato sicuro”: l’alleanza collaudata con la Lega Nord. «Io penso – dice il Cavaliere – che la Lega sarà con noi nella coalizione dei moderati. Il contrario sarebbe illogico e un disastro per l’Italia e non credo che per la Lega possa esserci un’altra soluzione se non un’alleanza con noi». Anche se il leader del Carroccio, Roberto Maroni è prudente: ai colonnelli non piacciano né Monti né Berlusconi.
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