martedì 16 ottobre 2012
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Legge di stabilità all’ultima correzione. Tramonta almeno per ora il rinvio di un anno dei tagli alle agevolazioni fiscali, un’ipotesi circolata con insistenza ieri e smentita in serata dal governo. Dovrebbero invece essere ridimensionati o annullati gli aggravi fiscali previsti a carico delle pensioni di invalidità e degli assegni di accompagnamentol mentre sembra saltare anche la stretta sui permessi ("104") per l’assistenza ai disabili. Il ddl è atteso oggi alla Camera e l’esecutivo potrebbe rinviare alcuni interventi di modifica al cammino parlamentare. Intanto la relazione tecnica allegata al ddl ha chiarito quanto pesano i diversi interventi previsti, che valgono nel complesso quasi 13 miliardi in tre anni.In particolare la riduzione degli sconti fiscali – si prevede una franchigia di 250 euro per detrazioni e deduzioni e un tetto di 3000 euro per le spese da portare in detrazione – porterà da sola 1.156 miliardi in più nelle casse dello Stato in termini di competenza annua. È questa la misura della quale è stata contestata l’introduzione retroattiva, cioè già per le spese sostenute dai contribuenti nel corso del 2012 (anche se il ministro del Tesoro Grilli ha precisato che gli effetti di cassa saranno comunque nel 2013) mentre il taglio delle aliquote Irpef è previsto soltanto a partire dal prossimo anno. Per l’eventuale rinvio di un anno del taglio alle agevolazioni c’era però da risolvere il non facile problema della copertura finanziaria. Lo stesso Grilli ha ammonito che la legge può cambiare ma non i suoi saldi finanziari complessivi. Tesoro e Ragioneria ieri hanno lavorato tutto il giorno per sciogliere questo nodo ma alla fine hanno rinunciato. Per far slittare il taglio degli sconti occorrerebbe rinviare contestualmente di un anno anche lo "sconto" dal 27 al 26% della seconda aliquota Irpef. Una strada che il governo non si è sentito di prendere, anche perché avrebbe dimezzato in tal modo l’unica novità positiva per i contribuenti. La proposta potrebbe diventare semmai un emendamento del governo al ddl, se troverà accoglienza tra i gruppi parlamentari.Appare confermato l’intervento di tassazione delle pensioni di guerra, che saranno assoggettate alla tassazione Irpef come tutti gli altri redditi (ora non lo sono) a partire dai 15mila euro annui. Rispetto alle bozze iniziali salta l’intervento analogo previsto per le pensioni di invalidità e degli assegni di accompagnamento che resteranno con le regole attuali. E salta anche la stretta sui permessi della legge 104 per i lavoratori pubblici che assistono un disabile. Una norma che ha scatenato polemiche a non finire e rischiava di essere contestata anche sul piano della non omogeneità di trattamento tra pubblico e privato. In questo caso il governo, che conferma comunque l’obiettivo di arginare il fenomeno dei "permessi facili", dovrà recuperare circa 50 milioni di euro di mancati risparmi.Nessuna novità per adesso sull’alleggerimento delle prime due aliquote Irpef dal gennaio 2013 e l’aggravamento delle aliquote Iva dal luglio dello stesso anno, i due capisaldi finanziari della ex manovra finanziaria e sui quali resta alta la probabilità che i partiti intervengano durante l’esame in Parlamento durante l’esame del testo. Nel mirino di Pd e Pdl c’è soprattutto l’aumento dell’Iva e a maggior ragione quello sull’aliquota del 10% (dovrà salire al’11%) che vale sui beni di prima necessità e colpisce di più le famiglie a basso reddito.Secondo la relazione tecnica con l’aumento di un punto delle due aliquote Iva lo stato incasserà 3,28 miliardi nel secondo semestre del 2013 (circa 6,5 miliardi a regime). Il calo delle due aliquote Irpef vale 4,1 miliardi di minor gettito nel 2013, 6,5 nel 2014 e 5.8 nel 2015. Un miliardo di euro l’anno arriverà dalla Tobin tax sulle transazioni finanziarie.
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