giovedì 5 luglio 2012
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«Sono scandalizzata». L’intervista a Enrica Bonaccorti, personaggio dello spettacolo tra i più poliedrici (attrice, conduttrice, scrittrice, giornalista, musicista), potrebbe finire qua tanto il giudizio è tranciante. Scandalizzata perché?Scandalizzata da tutta la ormai annosa divulgazione di cose non vere sulla questione Eluana, di fatti non aderenti alla realtà. Sono certa che la scelta di una persona come Bellocchio di fare l’ennesimo film dalla parte di Englaro dipende proprio da questo vulnus iniziale, da una storia manipolata pretestuosamente dalla politica. Mi riferisco in particolare alla vicenda di Eluana, ma in generale all’intera situazione degli stati vegetativi, sui quali si continua a raccontare un mare di sciocchezze.Bellocchio vittima di un inganno?Secondo me sì: lui come tutti noi. Poi magari succede, come è accaduto a me, che per vicende personali, o perché incontri qualcuno che ti racconta il vero, vieni a sapere la reale storia di queste persone, tutt’altro che morte, persone vive e bisognose soltanto di essere amate e curate.A questo scopo lei ha scritto "L’uomo immobile"?Nella forma del romanzo, mi sono ispirata alla storia vera di un uomo colpito da sindrome di locked-in, spesso confuso con lo stato vegetativo, per riuscire a far passare più informazioni scientifiche possibile. Infatti è giusto che ognuno si formi le sue opinioni, ma su conoscenze fondate, su fatti veri, non su menzogne. Io continuo a pensare che l’autodeterminazione sia inalienabile, che ciascuno debba decidere per la propria salute, ma che prima debba sapere le cose. Invece si sente ancora raccontare che Eluana era uno zombie, che soffriva, che toglierle la vita è stato un atto di pietà. Ma così la battaglia per l’autodeterminazione diventa un cavallo di Troia zoppo, che porta in pancia disinformazioni inquinanti. Un film, poi, se diffonde false nozioni può far male...Certo: a chi in buona fede crederà alle solite bugie, ma soprattutto alle migliaia di persone che avrebbero bisogno di assistenza da questo Stato. Stornare 150mila euro per un film che tratta questo argomento dal punto di vista di Englaro è scandaloso per tutti coloro che, dal Friuli Venezia Giulia, attendono assistenza vera e informazione vera. L’argomento è troppo serio e grave, basta con il tifo da stadio, le cose bisogna capirle a fondo, ascoltando gli specialisti, non chiunque dica la sua. Ma in questo Paese siamo tutti opinionisti, la verità non interessa a nessuno.
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