giovedì 21 giugno 2012
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​Due o tre milioni di persone in Italia, il 4-5% della popolazione, soffrono di disturbi psichici. Possono condurre vita normale, assumendo psicofarmaci. Eppure alle persone con le patologie più gravi è stata per anni negata la possibilità di sottoscrivere una polizza di assicurazione, ad esempio contro infortuni o malattie. Troppo rischioso, hanno sempre fatto muro le compagnie, pur nella totale assenza di statistiche sulla maggiore (o minore) sinistrosità dei portatori di tale handicap. Una discriminazione in piena regola, di quelle che però non fanno notizia, a differenza di altre. Lo scorso febbraio lo abbiamo denunciato, sostenendo la battaglia e i diritti di un genitore. Ieri la svolta tanto attesa: l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni e le compagnie hanno concordato di eliminare finalmente le "barriere assicurative" ai disabili psichici. Onore al merito, nell’auspicio che l’impegno sia mantenuto e correttamente applicato. Accendere la luce sui veri "diritti negati" (e infinitamente meno gridati) serve.
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