giovedì 10 novembre 2016
Il senatore Sergio Lo Giudice ha ottenuto una bambina tramite un contratto di maternità surrogata in California, una pratica commerciale illegale in Italia. E' il suo secondo figlio per questa via.
(c) giorgio boato gb@giorgioboato.it

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È possibile che chi siede in Parlamento vìoli la legge che da quell’aula è uscita? È accaduto una volta ancora, mercoledì 10 novembre: Michele Giarratano, avvocato, ha annunciato su Facebook che in California è nata Alice, figlia sua e di Sergio Lo Giudice, senatore del Pd.


Oltre al papà di troppo, manca la madre? Una è quella surrogata che ha affittato il suo grembo per la gravidanza, ma potrebbe essercene anche un’altra se gli ovociti per concepire la piccola in vitro con il seme di uno dei due uomini (sposati 5 anni fa a Oslo) fossero stati acquistati da una "donatrice". La bambina si aggiunge a Luca, nato due anni fa per scelta dei due stessi partner sempre in California e con la medesima tecnica. Giarratano parla – comprensibilmente – di «gioia immensa» e – assai meno comprensibilmente – di «due papà», tacendo della madre, del contratto, del pagamento e della legge violata da un senatore della Repubblica (donne parlamentari dello stesso Pd si battono con tenacia in Italia e in Europa per mettere al bando l’utero in affitto).

L’avvocato dice di aver taciuto la notizia sinora per non diventare «bersaglio dei leoni da tastiera», che in effetti non sono solo quelli come noi che dissentono da questa pratica, e non ne fanno occasioni di gossip. «Benvenuta al mondo Alice», conclude la lettera. Ed è la sola parola che di questa storia ci sentiamo di condividere.

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