giovedì 10 settembre 2015
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ribadito alla Camera le regole per donazione in Italia e acquisto all’estero di ovociti e seme: mai a pagamento, altrimenti è reato.
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La donazione di gameti per la fecondazione assistita eterologa (ovuli o seme maschile) in Italia è volontaria e gratuita e il ministro della Salute Beatrice Lorenzin assicura il rigore dei controlli per verificare il rispetto delle norme. È quanto ha riferito mercoledì lo stesso ministro durante il question time alla Camera rispondendo all’interrogazione di Gian Luigi Gigli (Per l'Italia, presidente del Movimento per vita) che chiedeva chiarimenti sull'acquisto da parte di alcune regioni, come Toscana e Friuli Venezia Giulia, di gameti dall'etero, vista la mancanza in Italia di donatrici. Una pratica che si va consolidando e che rischia di vedere impiegato denaro pubblico per acquistare gameti da biobanche private straniere (in primis danesi e spagnole) che potrebbero aver ottenuto le cellule riproduttive femminili ricorrendo allo sfruttamento di donne bisognose. «La linea dell'Italia è quella della volontarietà e gratuità come previsto dalla legge», ha chiarito Lorenzin. E se nella quota ricevuta per la copertura delle spese – ha detto il ministro – i centri dovessero nascondere qualche forma di riconoscimento economico al donatore o alle donatrici rischierebbero di incorrere in un «reato perseguibile d'ufficio». Molto critico Gigli per il quale è «pilatesco sostenere che la gratuità della donazione nell'acquisto di gameti dall'estero è garantita dal Paese di origine. Sembra strano che, mentre in Italia le donazioni di ovociti sono a zero, perché le potenziali donatrici rifiutano i rischi per la propria salute connessi al prelievo, in Spagna esistono centri privati molto reclamizzati sui siti Internet che dispongono di un numero di donazioni tali da vendere gameti anche al Friuli. Il sospetto che le donne 'donatrici' siano in realtà pagate è molto forte».

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