giovedì 29 novembre 2012
La diagnosi preimpianto sugli embrioni creati in provetta per scegliere quelli sani apre formidabili questioni affidate alla coscienza di ciascuno. La lunga lettera inviata ad «Avvenire» dalla segretaria dell’Associazione radicale Luca Coscioni, di cui riportiamo i passi centrali. Abbiamo scelto di esaminare la questione da tre punti di vista: culturale, etico e giuridico.​
Argomenti per ricordare che la vita non si tocca di Sameck Lodovici
Dalla provetta spunta il fantasma dell’eugenetica di Andrea Galli
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​Gentile direttore, (...) devo ravvisare delle inesattezze in alcuni articoli, come quello di giovedì 22 novembre dal titolo «Legge 40: un po’ di chiarezza oltre la propaganda» in cui sono state riportate delle informazioni errate su cosa permette e cosa vieta la legge 40: ad esempio sostenere che la diagnosi preimpianto sia vietata significa non leggere la legge 40 per come è scritta, vuol dire accusare i giudici di aver applicato male la legge nell’ordinare l’esecuzione dell’indagine. È vero che le decisioni hanno valore solo per i casi concreti, ma avete omesso le specifiche dei vari casi, e per di più che il principio generale della norma considera lecita l’indagine. Chiedere una indagine diagnostica non significa fare eugenetica; se così fosse sarebbe vietata, giustamente. (...) Per non parlare del pezzo a firma di don Aramini dove si attaccano in poche righe magistratura, certa stampa e una visione laica della vita, oltre a ignorare completamente la differenza tra sterilità e infertilità. Dov’è lo spirito cristiano nell’imporre la sofferenza alla donna, la cui tutela è sancita dalla legge 194, e ad un bambino? Il rispetto della vita queste coppie lo conoscono fin troppo bene, è in quel rispetto che scelgono se privarsi o no di un figlio. I potenziali genitori che scelgono di non mettere al mondo un bambino che soffrirebbe, non sono certo ’spazzini della vita’. (...) Questi articoli non hanno, a mio parere, lo scopo di informare, bensì di demonizzare tutto ciò che non è frutto di precetti e assolutismi cristiani o evangelici, per non dire cattolici. (...)
Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni
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