venerdì 30 ottobre 2015
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Si può scegliere consapevolmente di morire a 5 anni? È la sconvolgente storia che arriva dall'Oregon (Usa) dove i genitori di Julianna, affetta da una rara malattia, le hanno domandato se preferiva continuare a vivere oppure andare in Paradiso. La piccola ha la Sindrome di Charcot-Marie-Tooth, che colpisce il sistema nervoso periferico e rende potenzialmente fatale anche un raffreddore. Il dolore per le terapie salvavita è molto forte e, a fronte di un nuovo ricovero, Julianna ha risposto alla proposta dei genitori chiedendo di poter restare a casa e non curarsi più.
La vicenda, resa nota sul Web, ha sollevato un'ondata di polemiche nell'opinione pubblica che dibatte sulle facoltà decisionali di una bimba in un frangente di sofferenza che destabilizzerebbe un adulto. Anche se per uno dei medici coinvolti «Julianna non è una comune bambina di 5 anni», per Arthur Caplan, docente di Bioetica alla New York University, l'ipotesi che «possa comprendere il concetto della morte è pari allo zero».
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