giovedì 31 maggio 2018
La bozza è già pronta: la legalizzazione dell'aborto dopo il referendum che ha eliminato dalla Costituzione la tutela dell'embrione è solo questione di mesi. Ora il pressing si sposta sull'Ulster.
Ora l'Irlanda corre verso la legge sull'aborto
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La beffa peggiore la rischia il Donegal: l’unica contea dove ha prevalso il «no» al referendum di venerdì sull’aborto (52%) potrebbe diventare la meta di chi dal Nord Irlanda (il Donegal confina con le contee di Derry e Tyrone) invece di andare in Gran Bretagna ad abortire passerebbe semplicemente il confine nella Repubblica che ha liberalizzato l’interruzione di gravidanza. Il destino di questa contea dimenticata dal resto del Paese è riassunto in una lettera pubblicata dal quotidiano Irish Times nella quale si ricorda come non ci siano ferrovie, un’autostrada degna di questo nome, Internet vada a singhiozzo e i risultati del referendum sono stati spediti via fax. Non è difficile capire che il fragile sistema sanitario del Donegal potrebbe collassare: secondo il Dipartimento per la salute della Gran Bretagna, sono state 724 le donne che dal Nord Irlanda sono andate ad abortire in territorio inglese, dove l’aborto è permesso. Di queste, 635 nelle prime dodici settimane di gestazione, come prevede la legge che sta per essere approvata in Irlanda.
Mentre in Irlanda la campagna per il no ringrazia via social network chi si è speso con generosità nella campagna elettorale, sono forti in Inghilterra le pressioni dei laburisti su Theresa May per la legalizzazione dell’aborto anche in Nord Irlanda, ma la chiusura del Parlamento a Belfast da 18 mesi non lascia vedere alcuna decisione all’orizzonte. Intanto la protezione del bambino nel grembo materno l’ha chiesta l’arcivescovo di Westminster rivolgendosi al primate irlandese Eamon Martin e all’arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin per ribadire che «il nostro impegno nei confronti delle madri e della vita nascente rimane sempre lo stesso».
Quanto alla legge che seguirà l’abrogazione referendaria dell’ottavo emendamento della Costituzione irlandese, il suo varo potrebbe essere più rapido di quanto annunciato: sottoponendo la bozza al Parlamento per l’approvazione già prima dell’estate, il testo definitivo andrebbe così nelle mani del presidente della Repubblica Michael Higgins prima della fine del suo mandato, in autunno, come ha rivelato il ministro della Salute Simon Harris.

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