lunedì 25 agosto 2014
La diocesi di Cincinnati, negli Usa, dice no alla sfida del secchio: si finanziano studi non etici.
Ricerca italiana: diagnosi precoce possibile per la Sla
COMMENTA E CONDIVIDI
Dagli Usa doccia fredda, è il caso di dirlo, sulla sfida a secchiate d’acqua gelida a favore della raccolta fondi per la ricerca sulla Sla, che sta facendo il giro del mondo sui social media, vedendo impegnate ultimamente anche personalità italiane, a partire dal premier Renzi. La diocesi di Cincinnati, in Ohio, ha infatti consigliato alle oltre 100 scuole che ad essa fanno riferimento di non partecipare all’iniziativa dell’Als association contro la malattia neurodegenerativa, spiegando che il gruppo finanzia anche la ricerca scientifica che utilizza le cellule staminali embrionali – pratica «in diretto conflitto contro gli insegnamenti cattolici». Dalla fine di luglio, l’Als association ha raccolto donazioni per 41,8 milioni di dollari – oltre 20 volte l’ammontare registrato nello stesso periodo dell’anno scorso, grazie all’interesse per l’“Ice bucket challenge” diffusosi a macchia d’olio a livello mondiale. A sottoporsi alla doccia fredda – accompagnata da una donazione – sono stati moltissimi personaggi dello spettacolo, dello sport e della politica, tra cui l’ex presidente degli Stati Uniti, George Bush, mentre l’attuale capo della Casa Bianca, Barack Obama, ha semplicemente staccato un assegno per la ricerca. Per il momento, la Conferenza episcopale Usa non ha dato indicazioni, ma la diocesi dell’Ohio suggerisce di indirizzare i fondi per combattere la malattia ad altre organizzazioni.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: