giovedì 4 ottobre 2018
Il 7 ottobre la 20esima Giornata dei risvegli: ecco perché chiediamo maggiori servizi, maggiori ricerche, maggiori attenzioni. Valorizzando il ruolo delle famiglie di chi è in stato vegetativo
Un ritratto di Fulvio De Nigris

Un ritratto di Fulvio De Nigris

COMMENTA E CONDIVIDI

Renzo Arbore, recentemente, ha dichiarato che sono ormai trent’anni che è testimonial della Lega del Filo D’Oro. Alessandro Bergonzoni festeggia invece quest’anno i suoi venti anni come testimonial della «Giornata dei risvegli» promossa dall’associazione di volontariato onlus Gli amici di Luca e in programma domenica. Un bel traguardo per una manifestazione nata nel 1999 proprio dopo la morte di Luca, figlio mio e di Maria Vaccari, presidente dell’associazione «Gli amici di Luca».

Fin da subito Alessandro Bergonzoni si unì a noi per sostenerci, sull’onda di una grande solidarietà che coinvolse allora come oggi tanta gente e molti personaggi dello spettacolo e della società civile. Alessandro Bergonzoni è forse il secondo testimonial più longevo di una causa sociale: il suo impegno è documentato da una raccolta-esposizione allestita nella sede del Comune di Bologna, aperta fino al 7 ottobre, che raccoglie le campagne sociali realizzate in questi anni. Sono manifesti e spot televisivi con il patrocinio di Pubblicità Progresso, che danno conto di una creatività mai pietistica e di un approccio assai originale.

Francesco Bettelli, di Ldb Advertising, l’agenzia che con il regista Riccardo Rodolfi ha accompagnato il percorso di comunicazione di questi anni, ha detto che «se non avesse fatto la sua carriera, Bergonzoni sarebbe stato un ottimo copywriter», tanto sono profondi i suoi slogan, dal primissimo «Vivi si nasce o si diventa? Vi racconto il coma e il perché», al «Devo dirti una casa» del 2004, anno dell’inaugurazione della Casa dei Risvegli Luca De Nigris, struttura pubblica dell’Azienda Usl di Bologna, ai successivi «Devo dirti un’altra casa», «Per la legge dei visi comunicanti qui si guarda in faccia il coma», «Vivo e vegeto ma soprattutto vivo», fino ai più recenti «C’è anima viva» (diventato anche lo slogan per il 5x1000 all’associazione Gli amici di Luca),«Un gran bel giro di vite», «Quando l’ahimé diventa hai me» e quello di quest’anno, «Essere o essere».

Venti anni non sono pochi, sia per impegno sia per costanza. Ancora una volta con questa nuova edizione della Giornata dei risvegli ribadiamo lo stile di vita delle persone con esiti di coma e stato vegetativo, persone che hanno percorsi di cura complessi non ancora standardizzati e per questo ancora a rischio di forte emarginazione. I punti di forza dell’edizione 2018 della Giornata dei risvegli stanno nella centralità dell’essere e nella prospettiva dell’avere: maggiori servizi, maggiori ricerche, maggiori attenzioni. Con la prospettiva di creare un’alleanza internazionale intorno alle persone in stato vegetativo o con esiti di coma a partire da un modello tutto italiano che introduce una nuova filosofia della cura e valorizza il ruolo della famiglia. Una famiglia che si proietta verso il futuro con un nuovo coraggio di «essere».


Direttore Centro Studi per la Ricerca sul Coma «Gli amici di Luca»

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: