martedì 30 gennaio 2024
Una serata di solidarietà con cabaret, cantanti e chef: tutti per sostenere il Centro clinico NeMo, che dal grande ospedale milanese è partito 16 anni fa per assicurare cure alle persone malate
Il cast della serata solidale all'Ospedale Niguarda per il Centro clinico Nemo insieme ad Aisla e SlaFood

Il cast della serata solidale all'Ospedale Niguarda per il Centro clinico Nemo insieme ad Aisla e SlaFood - .

COMMENTA E CONDIVIDI

C’è molto da ridere perché c’è tanto da vivere. Una serata indimenticabile, quella di domenica all’Ospedale di Niguarda, per i 400 tra malati di Sla, familiari, medici, ricercatori, volontari, donatori, amici e sostenitori che hanno preso parte allo spettacolo solidale «Uno Slavadent alla Sla», ironico gioco di parole tutto milanese per dire che la Sclerosi laterale amiotrofica può essere presa a sberle – lo slavadent dialettale –, un’idea del comico Enrico Bertolino che allestendo una serata tra cabaret e musica ha voluto regalare al Centro NeMo di Milano ospitato nel grande polo ospedaliero un evento assolutamente unico per la sede – la grande sala d’aspetto nella Galleria Sud –, i protagonisti – Raul Cremona, Ale & Franz, il complesso dei JaGa Pirates – e gli ospiti, tra istituzioni sanitarie e regionali.

Gli chef di SlaFood, al centro il fondatore Davide Rafanelli

Gli chef di SlaFood, al centro il fondatore Davide Rafanelli - .

Non bastasse lo spettacolo, l’aperitivo creato dagli chef volontari di SlaFood, giunti da tutta Italia al richiamo del loro leader Davide Rafanelli, motore di creatività culinaria per far conoscere la realtà dei malati di Sla, come lui. Entusiasta Alberto Fontana, presidente del network dei Centri clinici NeMo: «Il nostro viaggio iniziato a Milano sedici anni fa ci ha portati in tutta Italia, ma la presenza così accorata all’invito dell’amico Enrico Bertolino ci conferma, ancora una volta, che le grandi mete si raggiungono solo insieme. Continueremo nel nostro impegno nella ricerca sulla Sla, investendo risorse ed energia per dare risposte di cura e scoprire tutto ciò che ancora non conosciamo sulla patologia».

Alberto Fontana ed Enrico Bertolino

Alberto Fontana ed Enrico Bertolino - .

E da conoscere c’è ancora così tanto che di serate così ne serviranno molte: solo nel polo di Niguarda – il capostipite degli altri Centri Nemo sorti e in via di creazione in tutta Italia, modello di medicina ritagliata sulla misura umana e clinica di ogni singolo paziente e della sua realtà – si contano 14 studi clinici su una malattia tanto invalidante quanto complicata e 600 pazienti, che diventano 1.500 se si considerano tutti quelli affetti da malattie neuromuscolari dei quali lo staff milanese si prende cura ogni giorno. Lo schiaffo alla malattia è lo sberleffo della comicità ma anche l’eccezionale risposta dei milanesi che mostrano di capire un messaggio solidale quando viene comunicato in modo così sincero e coraggioso.

Davide Rafanelli, Fulvia Massimelli e Alberto Fontana

Davide Rafanelli, Fulvia Massimelli e Alberto Fontana - .

Com’è per carattere Fulvia Massimelli, presidente nazionale di AiSla, commossa: «Siamo grati a tutti gli ospiti, gli artisti, le autorità e i volontari che hanno reso possibile questo evento unico. Il nostro esserci, come comunità dei pazienti, è prima di tutto impegno per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sui nostri diritti e sostenere la ricerca sulla Sla». Della serata anche Mario Melazzini, direttore sanitario Asst Grande Ospedale metropolitano Niguarda: «La serata è stata espressione del valore che l’ospedale rappresenta per la città, luogo di cura, ricerca e cultura per la salute. In questo percorso il Centro NeMo unisce competenza e innovazione, ponendo al centro il valore della persona. Per questo abbiamo condiviso il progetto solidale, grati a tutti coloro che hanno portato la loro arte in questi spazi di cura, cogliendone tutto il messaggio di vita».

Ale & Franz durante lo spettacolo all'Ospedale Niguarda

Ale & Franz durante lo spettacolo all'Ospedale Niguarda - .

Il più felice di tutti, alla fine, pareva Enrico Bertolino, che con gli Internati (associazione benefica di tifosi nerazzurri guidata da Luca Leoni, anch’egli malato di Sla, ospite d’onore della serata) non tira mai indietro il cuore e le battute: «Difendere i diritti è responsabilità di tutti, non solo degli altri – sorride il comico –. Lo “slavadent” era quello che mio padre prometteva se non mi comportavo bene, e per la stessa ragione abbiamo pensato di dare “uno schiaffo alla Sla”, con una serata che ha voluto essere un misto di solidarietà, risate e amicizia». Missione compiuta. Ma è solo l’inizio.

La platea della serata solidale al'Ospedale Niguarda di Milano

La platea della serata solidale al'Ospedale Niguarda di Milano - .

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: