martedì 20 marzo 2018
Dopo il via libera alla possibilità di risalire e anche conoscere la madre biologica, previo consenso della donna, arrivato il sì anche per la ricerca dei legami di sangue, alla stessa condizione
Adesso è possibile per chi è stato adottato rintracciare anche i fratelli e le sorelle (Ansa)

Adesso è possibile per chi è stato adottato rintracciare anche i fratelli e le sorelle (Ansa)

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Dopo il via libera alla possibilità di risalire e anche conoscere la madre biologica, previo consenso della donna, la Cassazione apre oggi alla possibilità, per i figli adottivi alla ricerca dei loro legami di sangue, di sapere che fine hanno fatto gli eventuali altri fratellini o sorelline dati anche loro in adozione e cresciuti da altre famiglie.

Con questa decisione, la Suprema Corte ha accolto il ricorso di un uomo ormai adulto, adottato da piccolo da una famiglia piemontese, che vuole avere notizie delle due sorelline date in adozione, decenni fa come lui, a due famiglie diverse.

Già per due volte, l'ultima nel 2013, Pierluigi Z. si è sentito rispondere "no" dalla Corte di Appello di Torino che gli ha detto che il diritto alla riservatezza sull'identità delle sue sorelle prevale sul suo diritto a recuperare i legami biologici.

La Suprema Corte - con un verdetto depositato oggi - ha invece accolto la richiesta di Pierluigi e ha incaricato la Corte torinese di tornare sui suoi passi e dare una chance alla sete di verità e affetto di questo fratello maggiore che non ha dimenticato le due piccole sorelle dalle quali è stato separato, e finite separate anche loro.

"L'adottato ha diritto di conoscere le proprie origini - ha stabilito la Cassazione - accedendo alle informazioni concernenti, non solo l'identità dei propri genitori biologici, ma anche quella delle sorelle e fratelli biologici adulti, previo interpello di questi ultimi mediante procedimento giurisdizionale idoneo ad assicurare la massima riservatezza ed il massimo rispetto della dignità dei soggetti da interpellare, al fine di acquisirne il consenso all'accesso alle informazioni richieste o di constatarne il diniego, da ritenersi impeditivo all'esercizio del diritto".

Ora per Pierluigi, e per tante altre persone che non si arrendono alla cappa di segretezza - non più inespugnabile - delle adozioni, la strada è aperta e per percorrerla basta il "sì" di chi si sta cercando.

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