L’infertilità, il Metodo Billings e le “sorprese di Dio”

All’Università Cattolica di Roma affollatissimo seminario di studi per studenti e insegnanti che chiedono e propongono una soluzione “umana” alla ricerca di un figlio. Con l’aiuto decisivo dell’Istituto Scientifico Internazionale Paolo VI e del Centro che studia una delle grandi ferite del nostro tempo
November 11, 2025
L’infertilità, il Metodo Billings e le “sorprese di Dio”
Roma, 4 maggio 2024.Santuario della Madonna del Divino Amore. Giornata diocesana delle famiglie. Festa delle famiglie.
«L'infertilità di coppia. Un approccio integrale e integrato» è il titolo del seminario promosso sabato 8 novembre a Roma da Università Cattolica del Sacro Cuore, Istituto Scientifico Internazionale Paolo VI (Isi), Centro studi e ricerche per la regolazione naturale della fertilità (Isi-Crnf) e Centro pastorale dell'Ateneo. In quel binomio di aggettivi, il senso di un convenire che ha visto un'altissima partecipazione in auditorium di studenti e insegnanti del Metodo dell’Ovulazione Billings (Mob) provenienti da tutta Italia, dopo l'udienza giubilare svoltasi in mattinata con papa Leone XIV.
La platea del seminario all'Università Cattolica di Roma
La platea del seminario all'Università Cattolica di Roma
«Questo evento – ha esordito monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica e presidente della Fondazione Isi – si lega al Giubileo, in quanto nella Bolla di indizione papa Francesco ha posto come secondo tema fondamentale per la conversione giubilare, dopo la pace, quello della vita (cfr. Spes non confundit, n.9). Alla luce dell'inverno demografico, di un'infertilità che ha radici anche culturali e delle urgenti sfide educative, occorre recuperare una visione umana nutrita dal desiderio di generare vita e di dare continuità alle relazioni d'amore che, se vere, sono sempre generative: parliamo di ciò che è inscritto nel cuore e nel corpo degli uomini e delle donne».
Parole a cui fanno eco quelle del direttore dell'Isi, Tullio Ghi, che descrivendo l’attività dell’istituzione che il prossimo anno celebrerà i 25 anni ha evidenziato «l'apprezzamento testimoniato dalle coppie che ricercano una gravidanza, fondato anzitutto sull'ascolto empatico: la nostra è una proposta vincente ed esportabile, ecco perché è importante implementare anche l'aspetto scientifico».
Il tavolo dei relatori
Il tavolo dei relatori
Un aspetto sintetizzato da Maria Luisa Di Pietro, coordinatrice del Crnf e direttrice del Centro Salute Procreativa dell’Università Cattolica che ha evidenziato «le due “anime” dell’Isi, l’assistenza clinica e la ricerca, al fine di restituire una risposta integrale a chi aspira alla genitorialità». Di Pietro ha ribadito, inoltre, la necessità di «lavorare sulla promozione della fertilità in quanto patrimonio prezioso da tutelare».
Negli interventi successivi si sono avvicendati diversi esperti chiamati a spiegare, con percentuali, analisi diagnostiche e risultati, le problematiche sia ginecologiche che andrologiche e le soluzioni all'infertilità. Spazio poi al Mob, nella rete che vede impegnati anche i Consultori di ispirazione cristiana e all'esperienza dei Centri di Insegnamento del Metodo in Italia.
Un'attenzione particolare poi, per voce dell'oncologo e ginecologo Giacomo Corrado, alle incoraggianti prospettive nelle pazienti oncologiche, memori della preziosa eredità del professor Giovanni Scambia recentemente scomparso. Infine, da parte del biblista don Luca Pedroli una riflessione su come anche le Sacre Scritture affrontino il tema della sterilità come dimensione dolorosa ma necessaria per «prendere coscienza che la vita resta un mistero che non possiamo gestire noi». Esattamente come rammentato dal Pontefice poche ore prima in piazza San Pietro: «La speranza del Giubileo nasce dalle sorprese di Dio».

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