mercoledì 22 febbraio 2023
I giovani di Taranto si preparano alla Gmg di Lisbona con la settimana di peregrinatio della reliquia del beato Carlo Acutis, uno dei 13 patroni del grande raduno dei ragazzi con il Papa
Padre Ferreira parla di Carlo Acutis ai giovani

Padre Ferreira parla di Carlo Acutis ai giovani - / G.Leva

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I giovani di Taranto si preparano alla Gmg di Lisbona con esperienze forti, come la settimana di peregrinatio della reliquia del beato Carlo Acutis, uno dei 13 patroni del grande raduno dei ragazzi con il Papa. Più di 700 studenti nei giorni scorsi hanno partecipato al mattino nelle scuole agli incontri con padre Carlos Acácio Gonçalves Ferreira, rettore del Santuario della Spogliazione di Assisi, che ha raccontato la storia e la testimonianza di questo giovane beato. Tantissimi hanno poi preso parte agli incontri serali, ogni giorno in una vicaria diversa. La reliquia, una ciocca di capelli di Carlo, resterà a Taranto, all’interno di una cappellina del Seminario minore di Poggio Galeso e ogni 12 del mese verrà organizzato un momento di preghiera comunitaria in vista del raduno mondiale. Un’iniziativa promossa dall’Ufficio diocesano di pastorale giovanile, diretto da don Francesco Maranò. Giulia ha 18 anni «appena compiuti» - rimarca - e frequenta la parrocchia di Sant’Antonio.

«A me attrae il fatto che avesse più o meno la nostra età ma una forza che non tutti abbiamo. Aveva capito davvero cosa vuol dire essere cristiani e dare la propria vita al prossimo. Averlo incontrato mi sta spingendo verso la Gmg di Lisbona. Ne ho parlato agli altri ragazzi della mia comunità. Non so ancora chi ci andrà ma io vorrei proprio esserci, anche da sola, unendomi ad altri gruppi. Penso che sia un’esperienza da fare almeno una volta nella vita». Cosimo, 27 anni, della parrocchia del Carmine di Martina Franca, 30 chilometri da Taranto, frequenta l’Azione cattolica e la prossima per lui sarà la terza Gmg, dopo Rio nel 2013 e Cracovia nel 2016. «Approfondire la conoscenza di Carlo Acutis in questi giorni, mi ha permesso di ricredermi su un punto. Ho sempre provato dispiacere per la sua vita finita così presto, a 15 anni, come se ci fosse un senso di incompiutezza, nonostante avesse vissuto un’esperienza di fede intensa e vera. Adesso mi sono ricreduto. È un dono anche vivere pochi anni se lo fai in modo degno, autentico e forte come lui. Mi colpisce il modo in cui ha sfruttato gli albori dei social per portare avanti la sua testimonianza, la sua passione per l’informatica».

«In prospettiva della Gmg di agosto a Lisbona, nella settimana appena passata, è stata sorprendente la partecipazione dei giovani delle parrocchie e le centinaia di ragazzi agli incontri nelle scuole. La testimonianza del beato Carlo Acutis è trascinante – commenta l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro perché nel fiore della sua gioventù spende la vita per un’ideale, che è l’incontro con Gesù, e questo i ragazzi lo colgono e fa breccia». Antonio ha 19 anni ed è referente giovanile dell’Ac della parrocchia di Regina Mundi, a Martina Franca. È lui, insieme ad un altro gruppo di ragazzi, ad occuparsi anche dell’oratorio parrocchiale. «Vedo il nostro viaggio verso la Gmg come un percorso figurativo rispetto al viaggio interiore molto più grande che auspichiamo di fare. E Carlo Acutis in questo senso è un compagno di viaggio ideale. Adoro una sua frase: “La felicità è uno sguardo rivolto verso Dio, la tristezza è uno sguardo rivolto verso se stessi”. Ecco penso che il cammino debba partire da questa consapevolezza. È la prima volta che partecipo alla Gmg e quello che mi aspetto è vivere l’unione tra noi ragazzi, oltre la lingua e le culture diverse. Il beato Carlo Acutis ci insegna ad essere ognuno diverso, non fotocopie. Il bello della nostra età è anche nello scoprire questo, che siamo tutti originali».

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