mercoledì 26 aprile 2023
Viaggio nell’officina grafica dove i giovani talenti sono all’opera sulle scenografie per «Casa Italia»
Gli studenti dell’Accademia di arti grafiche al lavoro sul progetto

Gli studenti dell’Accademia di arti grafiche al lavoro sul progetto - Birolini

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Basta varcare il cancello per capire che il Patronato San Vincenzo è un luogo diversamente creativo. Tre vecchie auto con carrozzeria modificata spiccano nel piazzale: sono le cavie meccaniche degli studenti del corso professionale di autoriparazione. L’officina grafica è poco più in là. Dentro, vivaci murales fanno da sfondo ai ragazzi che armeggiano con tastiere e mouse.

La scenografia di Casa Italia (che durante la Gmg sarà ospitata in un edificio delle Dorotee di Lisbona) sta nascendo qui, in una fucina di talenti ai margini di Bergamo. Periferia non solo fisica, dove confluiscono percorsi scolastici accidentati e storie personali altrettanto complesse. Il Patronato tende la mano a tutti, come raccomandava il suo fondatore don Bepo Vavassori, il “don Bosco” di Bergamo. Un ambiente poco ovattato, magari anche un po’ ruvido, dove non conta solo la didattica. «Può bastare una parola per distruggere un ragazzo – sospira Herbert Bussini, da 15 anni docente di progettazione grafica –. Purtroppo a volte non ce ne rendiamo conto. Saliamo in cattedra senza posare lo sguardo su chi sta tra i banchi. Ma se tu sai ascoltare, loro si aprono». Per riuscire a far scattare la molla giusta, più che docenti a volte bisogna saper essere fratelli maggiori.

Come con Angela, diciottenne dall’occhio vispo e con tre piercing di brillanti a illuminarle il viso. «Per tre anni ci hai fatto la guerra, tu», la apostrofa simpaticamente il “prof” Bussini. «Vero – sorride lei – ma adesso ho imparato a cambiare approccio, valuto diversamente le posizioni altrui». Vale anche per la Gmg, che non è esattamente al centro dei suoi pensieri. «Credo però che sia una grande opportunità per incontrare persone e sensibilità diverse – riflette –. Tutto ciò che permette a noi giovani di confrontarsi ed imparare è un’occasione da cogliere. Per questo, quando mi hanno proposto di partecipare a questo progetto, ho detto sì con entusiasmo».

Il cortile interno della scuola delle Dorotee a Lisbona  dove si troverà Casa Italia durante la Gmg 2023

Il cortile interno della scuola delle Dorotee a Lisbona dove si troverà Casa Italia durante la Gmg 2023 - undefined

Incontro e confronto saranno proprio le parole chiave cui si ispirerà l’allestimento di Casa Italia. In senso letterale. Perché l’idea, semplice e diretta, è prendere dei verbi densi di significato e appiccicarli ai muri, magari applicando uno stile che richiami i colori di Lisbona e dei celebri azulejos, le splendide ceramiche che decorano case e piazze della capitale portoghese. «C’è una pandemia da mettersi alle spalle, è tempo di ritrovarsi e riassaporare il piacere dell’abbraccio», spiega Bussini mentre orchestra il brainstorming dei suoi studenti, che setacciano idee “scrollando” lo schermo del computer. Senza contare che il concetto di incontro è anche l’opposto di “scontro”. Se in Ucraina la guerra continua, a Lisbona si parlerà soprattutto di pace. Gli studenti dell’Accademia di arti grafiche del Patronato stanno preparando la cornice adatta, che stimoli i coetanei di tutto il mondo a interrogarsi sui perché del conflitto. «Chiedere a dei giovani di immaginare qualcosa per i giovani è la grande intuizione che fu alla base del progetto da noi curato anche per Cracovia 2016 – aggiunge Bussini – e che ora vogliamo riproporre». Con un punto fermo: Casa Italia non dovrà trasformarsi in museo, ma in un luogo da vivere, dove scambiarsi opinioni ed esperienze. Per questo ci saranno installazioni e pannelli che inviteranno a lasciare un pensiero, un messaggio, una traccia del proprio passaggio. E poi una caccia al tesoro virtuale, con codici QR che svelino frammenti di Italia: video, paesaggi, canzoni. Insomma, una Casa Italia interattiva, tutta da vivere. Oltre ad Angela, al progetto stanno lavorando Paolo, Egle, Laura, Lisa ed Elisa. «Ma noi a Lisbona ci andremo o no?» chiedono al prof Bussini. «Certamente, se vi interessa ditemelo che organizzo». Tutti annuiscono, anche se ci sarà da incastrare il viaggio tra lo stage e la vacanza con i genitori. «Ma il tempo per un salto alla Gmg lo troveremo comunque».

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