Dalla Quaresima al fondamentalismo i post di un blogger ben attrezzato

Mi piace quel che propone Gianmario Pagano per vivere una Quaresima attiva: «Non cercare di "togliere", ma di "aggiungere": una cosa buona nella tua vita ne eliminerà una cattiva. Usa la disciplina per prendere qualche buona abitudine, anziché fare "fioretti". Il progresso spirituale non è nella rinuncia, ma nel fare scelte che riescono davvero a cambiare in meglio la vita». Mi piace anche che, dopo due anni, il video ( tinyurl.com/yxbbf5x7 ) che contiene questi suoi suggerimenti continui a circolare: testimonia la robustezza dei contributi da lui affidati alla Rete, che evidentemente non invecchiano (a tutt'oggi YouTube gli assegna 47.388 visualizzazioni). Il fatto poi che sul suo blog, "Bella, prof!", i post ultimamente siano piuttosto rari dice che il «prof» non è divorato dall'ansia di pubblicare qualcosa a ogni pié sospinto, specie se nel frattempo, oltre a insegnare, è ospite fisso della nuova serie del talk di Tv2000 "Beati voi", dedicata ai Dieci comandamenti ( tinyurl.com/y54uof8r ).
Gli estratti di questi interventi, del resto, tengono viva in queste settimane la pagina Facebook omonima del blog ( tinyurl.com/y5ddy3th ), che conta like e follower in pari (alto) numero: poco meno di 70mila. D'altra parte, l'ultimo video originale, del 19 gennaio, non è acqua fresca: somministra agli utenti nientemeno che un test di «fondamentalismo» ( tinyurl.com/yyaahx74 ), tanto ponderato nella premessa quanto trasparente nella sua attualità: «Se tutti, tranne quelli che la pensano come te, sono in malafede, se esistono solo confini netti, muri, frontiere invalicabili, porte chiuse... mi dispiace, ma comunque tu la pensi o qualunque cosa tu voglia credere, sei positivo al virus del fondamentalismo».
Mi piace infine che Gianmario Pagano, sacerdote del clero di Roma, sia un insegnante di religione (oltre che sceneggiatore e scrittore): ancora una volta si conferma che chi va sulla "frontiera" delle aule scolastiche ne torna molto ben attrezzato per parlare delle cose della fede anche ad altre, più variegate, platee.