Con Dybala papà la Roma vola Alla Juventus paga solo Tudor
I bianconeri all'ottava di campionato cacciano il tecnico croato, unico capro espiatorio della crisi juventina

Prima di parlare di calcio, chiudiamo una volta per tutte il “caso Sinner”. Noi non stiamo con «Alvarez» (leggasi Alcaraz), come invece il «vecchio nazionalista» (anche questa citazione sua) Bruno Vespa, che non perdona a Jannik di aver rifiutato la maglia azzurra per disputare la Coppa Davis, vinta già due volte, ma non c’è due senza tre o senza te? Ora dopo aver battuto Zverev e vinto l’Atp 500 di Vienna, possiamo assicurarvi con nonsense alla Massimo Bagnato che quest’anno Sinner non giocherà la Davis e neppure la Coppa Italia, ma è un n.1 ed è italiano, anche se vive a Montecarlo e forse, ma non lo sappiamo con certezza, parla meglio il tedesco e l’inglese che la lingua di Dante. Stop con Sinner e sotto con il campionato che ritrova un inedito duo di testa, Napoli e Roma. Gasperini ci sta prendendo gusto a vincere di corto muso in campionato (in Europa League ha perso ancora): a Sassuolo basta una perla di Dybala futuro papà per chiudere la pratica e far sorridere anche Valerio Mastandrea che alla tribuna vip del Mapei Stadium preferisce stare con “I Ragazzi della Curva Sud” in trasferta. Antonio Conte invece preferisce di gran lunga il campionato alla Champions. Dopo il primo set sciaguratamente perso a Eindhoven, 6-2 per gli olandesi, si rifà contro l’Inter in cui sfodera tutto il meglio e il peggio del suo repertorio. Il meglio di FantAntonio? La lettura impeccabile della partita in cui riesce a fare le nozze con i fichi non secchi ma maturi sì: vedi Spinazzola in formato Euro2020 e De Bruyne che finché non si è rotto, 4 minuti dopo aver firmato il 1° gol del match, sembrava più regale di re Baldovino del Belgio. In attesa di sapere se il fuoriclasse belga torni in tempi non biblici a disposizione di Conte, il Napoli continua a stupire affidandosi alle garanzie, McTominay e Anguissa e al supplente del metronomo Lobotka, il suo vice Gilmour. Il peggio di Conte? La reazione scomposta per un mister di lungo corso come lui alla provocazione, certo non da hombre vertical, di Lautaro Martinez, cui sono seguite le polemiche velenose per il “rigorino” concesso a Di Lorenzo. Marotta. Adrenalina a mille sotto il vulcano e comunque con 9 squadre in appena sei punti di distacco dalla vetta i giochi sono più che mai aperti. Aria invece da giochi chiusi per Igor Tudor, esonerato. Dopo la terza sconfitta di fila, all’Olimpico contro la Lazio dell’ex Sarri, e una Juventus che, reclama un "rigorino" su Conceiçao, ma non segna da 4 partite (pare non accadesse dal 1991), il tecnico croato viene licenziato (per ora Brambilla ad interim poi Palladino?). Paga solo il non più terribile Igor in questa società mai così anonima e stanca. E' davvero una Vecchia Signora quella del presidente Gianluca Ferrero, che sonnecchia ogni volta che viene inquadrato, e del fantomatico dg francese Damien Cobolli, per ora non pervenuto neppure alle telecamere. La trasmissione "Chi l’ha visto?" la prossima puntata dovrebbe occuparsi dei vertici impalpabili e di Giorgio Chiellini, il gigante della difesa che doveva essere il “nuovo che avanza” nella dirigenza di questa Juve, e invece il Chiello è prigioniero di quell’incarico astratto di Director of Football Strategy. Da difensore della lingua italiana chiedo lumi sul ruolo di Chiellini e se possibile anche sul futuro incerto della Vecchia Signora del calcio italiano.
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