giovedì 1 agosto 2013
Oggi "Lupus" compie 17 anni filati, e da domani è "in pausa" fino al 2 settembre. Quest'ultima riflessione con ancora negli occhi e nel cuore il momento culminante dell'evento di Copacabana: 3 milioni di giovani in adorazione del Santissimo esposto là, al centro sulla spiaggia immensa, e con loro Francesco a lungo in ginocchio in un silenzio prodigioso, ove pareva di sentire in diretta solo lo sciabordio dell'oceano sulla riva. Lì il culmine, come già con Benedetto nella notte di Madrid, nel 2011. Eucarestia, coscienza rinnovata del Battesimo come invasione dell'amore di Dio, confessione dei peccati e tanta gioia contagiosa: come alla Pentecoste. Perfetto in questo senso Lorenzo Biondi su "Europa" (30/7, p. 3): «Non solo carisma: l'altro lato di Copacabana». Del resto Francesco l'aveva già detto con forza, di ritorno da Lampedusa: «L'evangelizzazione si fa in ginocchio»! Uguale a se stesso, vicino a tutti, fatto "prossimo" anche a chi è creduto, e magari si crede, più lontano. Leggo che per qualcuno, esperto del mestiere, Francesco sarebbe «difficile da conoscere». Forse… Ma dipende dal cuore, e dagli occhi. Quelli suoi erano questi, e lo aveva detto loro nelle prime parole: «Vedo in voi la bellezza del volto giovane di Cristo e il mio cuore si riempie di gioia!». «Difficile da conoscere»? Forse per chi ha fissa negli occhi un'immagine costruita a sua propria somiglianza cui da sempre è affezionato, anche vestita in apparenza di sola fede, e non accetta che – perbacco! – lo Spirito Santo si allontani qualche volta dalle tracce usuali e note, magari cariche di storia e anche di leggende. Perciò lui dal primo giorno ha parlato delle "sorprese" di Dio. A settembre!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI