mercoledì 30 novembre 2011
Qui ieri dissentivo, pur amichevolmente, dall'editoriale del direttore Emanuele Macaluso sul "Riformista" di domenica (p. 1) rafforzato lì sotto da due interventi omologhi: Pellicani e Franchi ambedue in polemica "anti Todi" e anti Bagnasco. In realtà quello era un giornale a due facce e perciò oggi ne elogio 3 pagine interessanti e preziose. A p. 4 Filippo La Porta era polemico con la moda postmoderna ostile alla verità, quella che in pratica mette tutto sullo stesso piano, per cui "sul Web tutto è sempre vero, anche il falso". Giusto, e il discredito della verità è andato ben oltre il web, nel relativismo concreto, non solo filosofia di pensiero debole o letteratura raffinata, ma vita che non cerca la verità e si accontenta della comodità. Perfetto. C'è altro: a p. 6 Ubaldo Casotto – "L'altro Del Noce che dialogava con la sinistra" – presentava un libro di Massimo Borghesi sul pensatore che fu antifascista e pacifista in anticipo, poi in dialogo con Franco Rodano. Del Noce e Rodano: ambedue cattolici a modo loro, ricchi di un messaggio diverso, ma su punti importanti concorde e ancora valido per tanti. Infatti a p. 8 quasi come seguito ecco «Il doloroso risveglio della sinistra dopo un lungo sonno»: Marcello Villari rimproverava la politica che «negli anni del trionfo del liberismo ha ceduto ai mercati» dimenticando spesso la difesa dei poveri e dei giovani e adeguandosi agli stili di vita di una borghesia non illuminata, liberista e libertaria. Non so cosa diranno Villari, Casotto e La Porta, ma soprattutto Macaluso, Pellicani e Franchi se oggi mi dico seriamente d'accordo, ma confermo anche tutto il dissenso espresso ieri.
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