Zanchini funziona nel Filorosso di Rai 3
giovedì 21 luglio 2022
Mentre una parte dei talk show chiude per ferie, Rai 3 rilancia con Filorosso, il martedì in prima serata più qualche edizione speciale come quella di venerdì 15 luglio per raccontare le dimissioni di Mario Draghi e l'apertura della crisi politica. Alla conduzione ha debuttato in solitaria Giorgio Zanchini, voce nota della radio, che in televisione avevamo visto finora in coppia con Corrado Augias, o comunque sotto la sua ala, sia in Rebus che in Quante storie, sempre su Rai 3. Diciamo subito che senza l'ingombrante presenza del suo tutor, Zanchini se la cava bene. In parte, ma solo in parte, è affiancato da Roberta Rei, che opera più sul campo con inchieste e interviste. Non è certo una questione di colori, ma Filorosso (che non ha niente a che vedere con Il filo rosso di Rai2) funziona meglio di #cartabianca. C'è molta più voglia di ragionare, gli ospiti sembrano avere realmente qualcosa da dire e il conduttore (esperto di comunicazione e giornalismo) ha la capacità di dettare temi e tempi senza comprimere troppo il dibattito ed evitando gli scontri verbali che invece piacciano tanto ad altri conduttori. Sugli ospiti paga qualche concessione alla rete ad esempio con la presenza di Marco Damilano da poco arruolato in Rai per condurre da settembre la striscia quotidiana Il cavallo e la torre. A parte questo, la puntata di martedì scorso ha visto ad esempio alternarsi molti altri ospiti per parlare di politica, ma anche di mafia, di pandemia e di cambiamenti climatici: dal sindaco Damiano Tommasi al procuratore Nicola Gratteri, all'igenista Walter Ricciardi. A quest'ultimo, sulla scia di un intervento del meteorologo Luca Mercalli, si deva anche l'affermazione più forte della serata: «Per la prima volta è a rischio la sopravvivenza del genere umano». C'è di che riflettere.
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