Vescovo e martire un maestro di unità
giovedì 17 ottobre 2013
Da dove può venire il coraggio di un uomo che sa di andare verso una morte atroce, ma trova le energie per parlare al mondo di unità, concordia, fedeltà e amore? È questo l'affascinante interrogativo che suscita la storia di sant'Ignazio, vescovo di Antiochia, metropoli dell'impero romano dove la fede si diffuse rapidamente fin dai primi decenni dopo la risurrezione di Gesù. Pare non fosse nato cristiano, ma convertito in giovane età e subito diventato punto di riferimento per la comunità locale, di cui divenne poi guida e pastore. Nel momento in cui la persecuzione contro i cristiani si fece più crudele, venne arrestato e condotto a Roma per essere dato in pasto alle belve. Lungo il tragitto scrisse alle comunità sette preziose lettere. Morì martire nel 107.Altri santi. Sant'Osea, profeta (VIII sec. a.C.); beato Pietro Casani, religioso (1572-1647). Letture. Rm 3,21-30; Sal 129; Lc 11,47-54. Ambrosiano. 1 Tm 6,1-10; Sal 132; Lc 24,44-48.
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