martedì 3 luglio 2018
Fra i primi a pensare alle vacanze con i disabili, insieme ai cosiddetti normali, c'è stato don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, che organizzò la prima esperienza del genere proprio 50 anni fa ad Alba di Canazei. E ieri, nello stesso luogo, è partito proprio il primo dei “campi di condivisione” promossi dalla Giovanni XXIII per l'estate 2018. Sono 160 i partecipanti a questo primo campo: famiglie, case famiglia e giovani, molti con problemi di handicap o storie di disagio. Per tutta l'estate si alterneranno campi all'albergo Madonna delle Vette ad Alba di Canazei, la struttura che don Benzi costruì, grazie ai fondi raccolti negli Usa negli anni '50, con in tasca una lettera dell'amico Federico Fellini.
«In queste vacanze non ci sono operatori e utenti – spiega Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità – ma persone che scelgono di condividere le vacanze con chi altrimenti rimarrebbe a casa, e spesso sono le loro uniche ferie. Molti organizzano soggiorni per disabili, ma i nostri campi sono un'altra cosa. Non parliamo di assistenza ma di condivisione, di vivere insieme. È questo principio che fa la differenza».
Da quella prima esperienza, «sconvolgente per l'epoca, perché i disabili allora vivevano chiusi in istituto», nacque l'opera diffusa oggi in 42 Paesi. Per celebrare l'anniversario e rilanciare la sfida della condivisione, la Comunità dà appuntamento al 10 luglio nella struttura di Alba di Canazei: alle 16 inaugurazione di una mostra di foto, col presidente Ramonda, e alle 18 una Messa presieduta dall'arcivescovo di Trento, Lauro Tisi.
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