martedì 15 agosto 2017
Vacanza: vuol dire anche mancanza... C'è quella dal lavoro, ma in certe pagine ce n'è una come una pentola vuota, sbattuta in faccia ai lettori per far rumore nel nulla. Ieri per esempio sul "Giornale" il sereno discorso del Papa all'Angelus sulla necessità della fiducia in Gesù Maestro, Signore e Salvatore – come ascoltato nel Vangelo della domenica – per un accenno a chi talora si fida soltanto di oroscopi e cartomanti viene letto come «anatema». Vacanza di comprensione, ostile a prescindere! Lo è anche, e cambiando del tutto prospettiva ("Il Tempo", p. 10), il grido di una "onorevole" che reagisce così alla soppressione dell'«orsa KJ2», in Trentino: «È omicidio!». Ovvio che se poi leggi che l'onorevole si oppone al salvataggio di esseri umani migranti nel Mediterraneo capisci che «omicidio» diventa un'espressione a piacere... Vuota anche, sempre ieri, sul "Fatto" (p. 20) una riflessione – si fa per dire – che replicherebbe alla valutazione problematica dell'ateismo fatta di recente da Scalfari con uno sprezzante «Della religione Lucrezio aveva già capito tutto»! Ma di quale religione? Di tutte e in tutti i tempi, della religione come tale, considerata necessariamente delitto e iniquità nella sua essenza. Davvero in Lucrezio c'era già ogni religione da allora fino a oggi? Anche il discorso della Montagna? Anche san Francesco? Anche chi, e senza negare altre vite, dona la sua vita per la salvezza altrui? In altri ambiti: che si direbbe se uno scrivesse che Leonardo da Vinci aveva già capito "tutto" sull'aeronautica fino a oggi? O che Democrito, quello dell'atomo arké tòn pànton, quindi principio di tutto, aveva già chiara l'atomica su Hiroshima, e magari anche sui missili della Corea del Nord oggi minacciosi? Si direbbe che se scherza possiamo ridere insieme, ma se non scherza ha poco da ridere: bruttissima "vacanza"... Buona Assunta a tutti!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI