venerdì 3 giugno 2011
«Ifesteggiamenti del 2 giugno non sarebbero stati completi se tra i tanti ospiti stranieri non ci fosse stata la presenza degli Stati Uniti». Lapidaria l'altro ieri la frase del presidente Napolitano, che ieri "L'Unità" ha scelto per la sua "fascia rossa" della prima. Chi l'avrebbe mai detto, non molti anni fa? Gli Usa furono per decenni un bersaglio principe del partito e dell'"Unità". Ce n'erano altri? Sì. La Chiesa e tutto ciò che sapeva di fede cristiana, ma la metà degli anni 70 segnò un cambiamento su ambedue i fronti. In politica estera, anche per la saggia influenza di Giorgio Napolitano, detto allora "migliorista", il Pci di Berlinguer iniziò un diverso atteggiamento verso gli Usa, e in politica interna si vide l'inizio di un cambiamento profondo nei confronti di Chiesa e mondo cattolico con la "Lettera" al vescovo Bettazzi che disegnava un atteggiamento che oggi direi "laico" in senso giusto. Oggi, dunque, fa piacere constatare che il primo cambiamento, verso gli Usa, si solidifica in positivo, ma sul secondo fronte, quello della Chiesa cattolica, spiace constatare il contrario. E così sempre ieri, stessa "Unità" (p. 3) la fede nel "peccato originale" e il racconto biblico della creazione sbeffeggiati, sfigurati, ridicolizzati, con indecente irrisorio parallelo alle recenti vicende politiche del Pdl. Molto cambiato l'allora Pci? Sì: migliorie su un versante, squallido decadimento sull'altro col ritorno all'originale disprezzo ideologico, oggi anche ridanciano, per fede e Chiesa. Per caso proprio lì sotto (p. 3) ricordo nostalgico di un segretario, successore di Berlinguer, che amò sempre e solo definirsi "giacobino". "Unità" e Pd sono tornati lì?
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