martedì 23 febbraio 2016
Si chiama “BookBox”, alla lettera “scatola dei libri”, e l'idea è così semplice da diventare geniale: dotare i luoghi in cui, volenti o nolenti, siamo costretti a fare la fila – lo studio del medico, il dentista, in Posta, dal parrucchiere… – di mini librerie con riviste e volumi. A sistemarle ed aggiornarle ci penseranno dei giovani affetti da autismo, che, affiancati da educatori esperti, potranno far fruttare in questa attività alcune loro caratteristiche peculiari, come l'amore per i libri e l'attitudine a ripetere le medesime azioni in modo scrupoloso. Con “BookBox” si ottengono così due benefici in un colpo solo: creare opportunità di inserimento concrete per dei ragazzi che, una volta finito il percorso scolastico, si ritrovano senza nulla da fare e arricchire la città di storie che possano trasformare una noiosa attesa in un momento di evasione intelligente.Il progetto è un esempio di welfare di comunità che nasce a Piacenza dalla sinergia tra associazione “Oltre l'autismo”, Azienda Usl e Comune. Partito grazie al sostegno di un bando delle Acli, la speranza è che possa avere una diffusione tale da trasformarsi, per i giovani coinvolti, in un vero e proprio sbocco lavorativo. Sono già attivi sette “punti libri”, in Ospedale, al Centro per le famiglie e in alcune librerie. Chiunque abbia un'attività che contempla un'attesa, può investire su un “BookBox” e assicurarsi il ricambio assicurato di libri e riviste ogni mese (progettobookbox@gmail.com – tel. 0523.302508).
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