Una maestra dalla vocazione «diversa» apostola dell’istruzione delle ragazze
domenica 7 maggio 2023
La vocazione? È creatività, è trovare il modo di vivere la propria identità, è rimanere fedeli a ciò che Dio ha piantato nel cuore. Non fu facile per santa Rosa Venerini dare forma nella sua vita a ciò verso cui si sentiva chiamata, ma da questo impegno è nata un’opera destinata a rimanere nella storia. Nata a Viterbo nel 1656 in una famiglia benestante, Rosa da giovane aveva davanti a sé un futuro di successo, ma lei sentiva che le “opzioni” che le venivano prospettate (matrimonio o monastero) non si confacevano alla sua natura. Di una cosa, però, era certa: voleva dedicare la propria vita a fare qualcosa di grande per Dio. Radunando alcune giovani nella sua casa per la preghiera del Rosario cominciò a capire che proprio l’istruzione delle ragazze sarebbe stata la sua missione. Assieme a due compagne nel 1685 diede vita a Viterbo a una scuola pubblica per le giovani. Con lei c’era un gruppo di donne che avviarono una vera e propria comunità di “consacrate nel mondo”. La loro forma di vita non sempre fu compresa e a tratti fu anche ostacolata, ma l’opera delle “Maestre Pie” si diffuse ben presto oltre i confini di Viterbo. Rosa Venerini dovette affrontare anche una dolorosa divisione interna ma il suo lavoro ebbe di fatto la benedizione di papa Clemente XI, che volle capire di persona il metodo della Maestre Pie. La fondatrice morì nel 1728 ed è santa dal 2006. Altri santi. San Giovanni di Beverley, vescovo (VIII sec.); sant’Antonio Pecierskij, eremita (983-1073). Letture. Romano. At 6,1-7; Sal 32; 1Pt 2,4-9; Gv 14,1-12. Ambrosiano. At 10,1-5.24.34-36.44-48a; Sal 65 (66); Fil 2,12-16; Gv 14,21-24. Bizantino. At 11,19-30; Gv 4,5-42. t.me/santoavvenire
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