Una comunicazione senza mediazioni e il suo linguaggio epico e bellico
mercoledì 23 ottobre 2019
Ho esplorato dall'interno della blogosfera ecclesiale la vicenda delle statuette amazzoniche rubate dalla chiesa di Santa Maria in Traspontina e gettate nel Tevere nei pressi di Castel Sant'Angelo (vedi, qui su “Avvenire”, la cronaca di Lucia Capuzzi bit.ly/2W4WGGz e il commento di don Mauro Leonardi bit.ly/35Yd680 ), e mi ha colpito soprattutto la retorica prevalentemente bellica con la quale il gesto e i suoi autori sono stati descritti nell'area antimoderna che, sin dall'Instrumentum laboris, si è espressa in termini fortemente ostili verso il Sinodo sull'Amazzonia. Dunque, per questi siti entrare nottetempo in una chiesa aperta e pressoché deserta, sottrarne degli oggetti e rapidamente liberarsene ha costituito un'«incursione», un «raid» realizzato da un «commando» composto da «cattolici coraggiosi» ovvero «ardimentosi», o addirittura da «un “giustiziere” ignoto». Anche chi parla di «ratto» (non negando in tal modo la natura illecita del gesto) rimanda ad antiche ed epiche guerre, o almeno alle loro premesse. Ma il risvolto digitale più importante della bravata sta, a mio parere, in altro: essa ha potuto godere di una pubblicità certamente improbabile in altri tempi per il fatto che c'è un video, accessibile a chiunque, che la documenta. Si trova su un canale YouTube creato allo scopo ( bit.ly/2N1RAH5 ), intestato a tale Michael Del Bufalo e capace finora di due soli contributi: la versione lunga e senza audio del furto (4 minuti, 124mila visualizzazioni) e quella abbreviata ma con una colonna sonora dai toni, anche qui, epici (2 minuti, 36mila visualizzazioni). Cosa sarebbe stato di questa notizia senza gli highlights e quando la comunicazione non era disintermediata? Poche agenzie avrebbero speso un lancio per raccontare di tre statuette amazzoniche rubate da una chiesa romana, anche se una voce anonima avesse “rivendicato” con una telefonata il gesto e magari il suo movente, e i media mainstream non avrebbero dato più di due righe al ladro o ai ladri.
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