domenica 23 settembre 2007
Oggi i comici si buttano in politica e certa politica pare comica, ma non fa ridere. Domanda: quale futuro per i cattolici in politica? Il centrodestra tace prudente. Già: con la dottrina sociale della Chiesa si metterebbe subito male. A sinistra invece in vista del nuovo Partito democratico è dibattito. Ieri su "Europa" (p. 1) Stefano Ceccanti - per me un amico - è ottimista: cattolici e no "potremo trovare insieme risposte nuove a problemi nuovi". Vedremo'Anche Mimmo Lucà, dei Cristiano Sociali, sull'"Unità" (p. 3) non propone "una corrente" e neppure, come il ministro Fioroni, "una grande componente", ma "una Fondazione culturale di cattolici democratici nel Pd". Venerdì ancora "Europa", Enrico Letta a p. 1 - "Sì, parliamo di come sarà il nuovo Pd" -, poi due pezzi a p. 4 - "Liste per Veltroni" e "Non è una passeggiata" -, intera p. 5 con "Manifesto per la bioetica" firmato da "filosofi laici e cattolici", a p. 11 "Cattolici a confronto nel Pd", riflessione che riassume opinioni prudenti, ma positive e a p. 12 Adriano Ossicini - "Il Pd ascolti la lezione di Moro" - chiede l'esclusione delle "storiche tesi (dei) radicali". Si può, dunque' Leggi e magari ci pensi, poi però arriva, non smentita, la notizia dal Piemonte: in "lista per Veltroni" il primo, frizzante, pubblicizzatissimo e indaffarato a dar numeri su tutto sarà nientemeno il "nostro" prof. Piergiorgio Odifreddi, per il quale i credenti come tali, sempre e senza eccezioni, sono dei "cretini". E allora? Allora per Malpelo niente dubbi: altri tempi, altri partiti'siamo stati magari "utili idioti", ma "utili cretini" mai!
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