domenica 26 giugno 2016
Alla comunità cristiana di Cesena-Sarsina il vescovo l'ha ripetuto più volte: dobbiamo e vogliamo essere accoglienti con profughi e stranieri. Monsignor Douglas Regattieri da tempo ha fatto seguire alle parole i fatti. Prima di tutto decidendo di aprire le porte dell'episcopio a una casa-famiglia dell'associazione Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi (in autunno è previsto l'ingresso), poi ristrutturando la canonica della parrocchia di Bagnile, una frazione nella campagna cesenate. Nel numero in edicola in questi giorni il settimanale diocesano Corriere Cesenate ha ospitato un ampio servizio su questa nuova decisione da parte della Chiesa locale. Nel mese scorso è stato stipulato il comodato d'uso grazie al quale la Diocesi ha ceduto l'utilizzo della casa alla Papa Giovanni XXIII. Ora sono in corso i lavori di necessario adeguamento delle strutture, in modo che vi si possano ospitare dieci persone. Responsabili del progetto saranno Giorgio Pollastri e la moglie Rosa. Assieme gestiscono una casa-famiglia a Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena). L'intenzione è quella di dare vita a una casa aperta non solo ai profughi ma anche come luogo in cui ci si educa all'apertura verso l'altro, lo straniero. «Sarebbe auspicabile – hanno detto al giornale cattolico locale – proporre una serie di incontri di sensibilizzazione, momenti di condivisione, in modo che dalla casa che ci è stata affidata possa prendere forma un percorso di educazione». Una scelta forte, come presa di coscienza per tutti. Non solo per chi è coinvolto in maniera diretta, ma per l'intera comunità cristiana. E anche per quella civile.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI