“Un passo dal cielo” con qualche rimpianto
sabato 8 aprile 2023
Rimpiangere Terence Hill era facile, ma adesso, a dire il vero, si rimpiange un po’ anche Daniele Liotti, nonostante che i due avessero poco a che fare l’uno con l’altro e che il secondo non abbia lasciato grande traccia del suo passaggio. Si rimpiange un po’ meno il bellissimo lago di Braies, in Trentino Alto Adige, anche perché la nuova ambientazione veneta, già dalla precedente stagione di Un passo dal cielo (il giovedì sera su Rai 1), non è da meno con le Dolomiti bellunesi. Ovviamente, nessuna questione di genere per il fatto che il protagonista sia da questa stagione una donna, l’ispettrice Manuela Lappi, la brava Giusy Buscemi. È che dopo sei stagioni al maschile tra Pietro Thiene (Hill) e Francesco Neri (Liotti) viene a mancare quella sorta di cavaliere errante, di eroe positivo, che cavalca in mezzo alla natura e alle debolezze umane. Comunque Manuela, spesso in sella a una moto, è protagonista con il fratello, il vicequestore Vincenzo Lappi, ovvero Enrico Ianniello, che firma anche la regia con Laszlo Barbo. Di mezzo, come in tutte queste serie targate Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, c’è un omicidio sul quale i fratelli-diversi indagano in maniera opposta: da un lato il poliziotto scafato e inflessibile; dall’altro la poliziotta empatica, capace di notare ciò che ad altri sfugge. A rimpiazzare in qualche modo le figure di Pietro e di Francesco, almeno sul fronte ambientalista, è arrivato Nathan, l’uomo degli orsi, un Rambo buono nostrano che vaga nei boschi con arco e frecce. Alla trama gialla si intreccia come sempre quella comico-sentimentale con una sorta di commedia degli equivoci attraverso soprattutto l’altra faccia di Vincenzo e del suo assistente, lo stralunato Huber (Gianmarco Pozzoli). Sullo sfondo il richiamo alla salvaguardia dell’ambiente e la promozione delle nostre bellezze naturali. © riproduzione riservata
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