sabato 7 novembre 2020
Un olio speciale, dedicato a un Uomo speciale, prodotto da studenti speciali in una terra speciale. L’olio “Rosario Livatino” è frutto d’un uliveto di sei ettari che i ragazzi dell’Istituto superiore “Piria” di Rosarno gestiscono nel parco archeologico di Medma. L’idea è nata una manciata di anni fa quando la stessa scuola aveva in gestione un terreno confiscato alla ‘ndrangheta. Un segnale di legalità e speranza nel nome del giudice ucciso nel 1990 in Sicilia dalla Stidda. Il blocco delle lezioni in presenza a causa del Covid, ha impedito ai ragazzi di lavorare alla raccolta, affidata ai prof con l’aiuto di operai. La dirigente scolastica Mariarosaria Russo ha riunito i docenti Francesca Corso, Vera Violi, Marcello Messina, Salvatore Macrì, Gaetano Mercatante, Mattia Milea, Mariarosaria Ingegnere ed Eleonora Contartese, «chiamati a essere i portavoce di un cambiamento radicale e asservito solo alle leggi della legalità, integrazione, accoglienza, opportunità per tutti», ha detto la preside. L’olio, che sarà donato in beneficenza, in passato è stato offerto alla basilica di Assisi per alimentare le lampade di San Francesco, e offerto al Presidente della Repubblica e al Papa «quale dono di una terra travagliata e difficile, eppure impegnata, attraverso la scuola, a garantire ai giovani un percorso formativo d’elezione nel segno distintivo dei valori della giustizia, della pace e dell’amore universale».
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