domenica 3 luglio 2016
Si chiama "Giardino sinergico" ed è il primo progetto che la Azienda sanitaria locale di Taranto ha messo in piedi per i detenuti del capoluogo ionico. A rendere l'idea operativa ci ha pensato l'associazione "Masserie Didattiche Grande Salento" che sta trasformando uno spazio incolto ed inutilizzato, messo a disposizione dal direttore della casa circondariale, Stefania Baldassari, in un'area in cui si coltivano ortaggi e piante officinali, come origano, lavanda e maggiorana. Ad operare gomito a gomito ci sono carcerati e lavoratori agricoli, con l'apporto di enti pubblici e privati, operatori della Asl e agenti di polizia penitenziaria. La finalità è quella di fornire un percorso rieducativo diverso dai soliti, in cui l'agricoltura sociale diventi mezzo per esprimere la voglia di un riscatto sociale e per guardare al futuro, a una seconda opportunità occupazionale. Per la Asl il contatto con la natura inoltre serve ad evitare l'abuso farmacologico di antidepressivi ed ansiolitici che affligge la popolazione carceraria. Quella sinergica è una nuova scuola di pensiero in materia agricola. Viene utilizzata per rendere più vivo e produttivo il terreno in modo naturale, senza l'apporto di trattamenti chimici o particolari lavorazioni della terra. Le aiuole rialzate, come quella a due passi dal carcere, ritrovano vita e fertilità proprio grazie alla sinergia e alla consociazione di fiori ed ortaggi. Ed insieme a loro sorride anche chi per qualche ora torna a respirare la libertà.
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