Non c’è solo la fiction del film “Conclave”, uscito in Italia per le festività natalizie (qui su “Avvenire” l’ha recensito Alessandra De Luca bit.ly/420qVCw), a porre all’attenzione dell’opinione pubblica il collegio che eleggerà il prossimo Papa. C’è anche, su scala minore, la realtà del sito “The College of Cardinals Report”, attivo dal 16 dicembre a cura di due vaticanisti anglofoni, Edward Pentin e Diane Montagna. Da tempo, nell’infosfera ecclesiale statunitense, si parlava di iniziative che, con il pretesto della scarsa conoscenza reciproca degli attuali cardinali, raccogliessero e fornissero informazioni su ciascun porporato. Già all’uscita del suo libro “The Next Pope” (2020) Pentin accennava, in un’intervista (vedi “Messa in latino” bit.ly/4gQ6P2A), a «tre progetti simili, anche se non identici, volti a fornire una conoscenza completa dei principali candidati» al pontificato. A novembre 2021 inizia le pubblicazioni, con il medesimo intento, la rivista quadrilingue “Cardinalis” (bit.ly/425l4f7), rivolta ai porporati da «un gruppo di vaticanisti». Finora ne sono usciti sei numeri cartacei, con l’abbonamento che copre anche gli articoli sul sito, altrimenti consultabili solo per il 15%. Assieme al Sophia Institut Press (bit.ly/3DW779b), che vende negli Usa un milione di libri all’anno, “Cardinalis” è l’editore di “The College of Cardinals Report”.
Le “categorie” dentro il Collegio
Si entra nel nuovo sito accolti da un’architettura semplice: scorsa l’home page (bit.ly/4aemOoj), dove campeggiano dodici cardinali qualificati con un italianissimo «papabili», si può scegliere tra quattro sezioni. “Conclavi” presenta la storia del cardinalato, il ruolo dei cardinali oggi, la modalità di elezione di un Papa, le qualità da cercare nei candidati. “Cardinali” è la sezione del database vero e proprio, dove selezionare la biografia di ciascuno dei 253 attuali membri del Collegio cardinalizio oppure trovarli raccolti secondo lo statuto (elettori o no), il Papa che li ha creati, il Paese e il continente di provenienza, l’età e la posizione (curiale, diocesano...). “Mappa interattiva” è la sezione che consente di leggere a colpo d’occhio come i cardinali sono raggruppati per continente e/o per Paese. Ma la sezione più rappresentativa del sito, pur se al momento limitata a 41 prelati (con quelli classificati «papabili» che salgono, qui, a 22), è “Dove si collocano” (bit.ly/3BXJzAo), nel senso di: qual è la loro posizione rispetto a dieci precise tematiche, scelte da Pentin e Montagna. Una grafica elementare classifica i favorevoli, i contrari, gli ambivalenti e quelli la cui posizione non è stata individuabile; se il mouse si ferma sul simbolo grafico compare un breve testo, completo di link alle fonti, a supporto della classificazione, che si ritrova nelle singole biografie (per ora, limitatamente a questi 41).
Perché la scelta di 10 temi
In Rete esistono da tempo altri database utili a ottenere informazioni sui membri del Collegio cardinalizio, come le fonti ufficiali vaticane (bit.ly/3PrQF3i) o l’impareggiabile sito curato dallo storico Salvador Miranda (bit.ly/4a6l0On, non più aggiornato dal 2023). È evidente anche che ciascun cardinale è in grado, da solo o tramite qualche collaboratore, di accedere attraverso la Rete a molte più informazioni sui confratelli porporati di quelle contenute nel sito di cui sto parlando. Ciò di cui i membri del collegio sentono, ragionevolmente, la carenza non sono (come poteva accadere in un passato ormai remoto) le informazioni sull’uno o sull’altro ma la conoscenza personale, la relazione diretta. Se poi si guarda alle dieci «questioni chiave» sulle quali i curatori classificano i vari prelati, soprassedendo sull’eccesso di semplificazione, si vede che riflettono ciò che nell’attuale pontificato più preoccupa gli autori del sito – professionisti seri, ma ovviamente non neutrali – e le porzioni della Chiesa americana a essi affini: dalla possibile ordinazione di donne diacone alla benedizione di coppie dello stesso sesso, dalle restrizioni al Vetus Ordo agli accordi tra Santa Sede e Cina, dalla promozione di una Chiesa sinodale alla comunione ai divorziati risposati. Ma non sono le uniche: altri osservatori darebbero più peso al magistero sulla pace e la guerra, o al ruolo della donna nella Chiesa (non esauribile nel diaconato), all’amministrazione delle finanze vaticane, agli abusi sui minori... L’iniziativa americana si dichiara a servizio di tutti i cardinali elettori, ma sembra pretendere, in modo un po’ naïf, di orientarli a una scelta precisa: quella di un Papa che segni, su certi punti, una decisa discontinuità.
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