Tv2000: quella tenera audacia di don Puglisi
giovedì 14 settembre 2023
Un prete dalla semplicità imbarazzante, mite e umile, dal sorriso contagioso, capace di ironizzare sui propri difetti fisici (le orecchie a sventola «per ascoltare meglio» e la testa pelata «per riflettere la luce divina»), che il primo giorno di scuola, quando insegnava religione, si presentava schiacciando con i piedi una scatola di cartone per dire che sarebbe stato un rompiscatole. Un prete comunque pronto al martirio in nome del Vangelo: «Più che uccidermi - diceva - non possono farmi altro». E poi quella frase rivolta ai suoi assassini: «Me l’aspettavo». È un ritratto molto bello, sobrio, senza enfasi, nessun intento agiografico, men che meno celebrativo quello fornito ieri sera da Tv2000 con il documentario Testimone di speranza: l’audacia tenera di don Pino Puglisi, firmato da Fausto Della Ceca con Valeria Castrucci, Serena Cirillo e Giuseppe Cutrona, a trent’anni dall’omicidio del sacerdote del Brancaccio, ucciso in quella periferia di Palermo dove era nato il 15 settembre 1937 ed è morto il giorno del suo compleanno, nel 1993, a soli 56 anni, per mano di due killer di Cosa Nostra, Salvatore Grigoli e Gaspare Spatuzza, al soldo dei boss della zona, i fratelli Graviano. Ma più che della tragica fine, il documentario parla del lascito spirituale, educativo e sociale da parte di don Pino ai continuatori di un’opera nata e cresciuta intorno al Centro di accoglienza Padre Nostro nel cuore del quartiere palermitano da sempre feudo della mafia. Di questa eredità di un prete («3P» come si firmava e si faceva chiamare dai suoi ragazzi) che ha sempre valorizzato l’uomo e la sua dignità, insegnando la libertà che viene dalla conoscenza, testimoniando un Dio che «ci ama sempre tramite qualcuno», parlano i numerosi testimoni intervistati. Mentre le immagini di repertorio, anche quelle di scarsa qualità, rendono il racconto ancora più autentico. © riproduzione riservata
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