martedì 24 maggio 2016
L'enfasi tradisce: troppo zelo! Agenzia "cattolica" (20/5) sulla conversione di M. A 40 anni trova Dio ed entra in una Comunità ove incontra la sua futura sposa: «…sposati nel giro di meno nove mesi. Di lì a poco il secondo "Sì per sempre a Dio", attraverso la consacrazione con le promesse di povertà, castità (sic! ndr) e obbedienza… Amo mia moglie molto più del giorno in cui l'ho sposata! Ci manca solo un figlio e per questo chiediamo preghiere perché, se è volontà di Dio, arrivi!».Forse nel testo, con la «promessa di castità», qualcosa non fila. Troppo zelo anche altrove: su "Libero" (22/5, p. 9: «Emma ha tradito se stessa. Poi Marco») Filippo Facci informa che «la rottura della Bonino con Pannella è colpa del Vaticano». E già! Nel 2013 «Eccola da ministro degli Esteri un martedì presenziare all'anniversario della firma dei Patti Lateranensi…C'era naturalmente il Segretario di Stato Vaticano». Inaudito: lei lì per «il Concordato, forse il nemico numero uno dei Radicali dalla fondazione a oggi». Svelato il mistero: «colpa del Vaticano»! Troppo zelo fa danno, ma anche troppo poco. Su "Repubblica" (21/5) «Un uomo solo è schiavo, due amici sono liberi». Vito Mancuso ragiona sul problema complesso del libero arbitrio nel contesto del binomio «dittatura-schiavitù e del suo opposto democrazia-libertà» e ricorda le colpe di ogni religione che è «sottomissione assoluta»: la cattolica, per lui, dice Inquisizione e Indice di libri proibiti.Come archetipo principe di ogni modello di fede egli evoca il sacrificio di Isacco chiesto da Dio ad Abramo (Gen. 22). Che dire? Era il caso, per i lettori, annotare che proprio quel brano dice che il Dio di Abramo e di Mosè, poi rivelato e donato in Gesù rifiuta i sacrifici umani fino allora comuni a tutte le religioni: l'opposto di una dittatura-schiavitù.
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