martedì 27 dicembre 2022
Perfino i fanti della prima guerra mondiale nel 1914 deposero le armi spontaneamente a Natale, fraternizzando pericolosamente. E i quotidiani? Sul Natale c’è chi propone riflessioni più o meno condivisibili, ma di spessore. (Le prossime citazioni sono tutte di sabato 24/12). Massimo Recalcati sulla “Repubblica”, titolo: «Continuare a rinascere», ricorda che ogni nascita ha del miracoloso: «Gli urti traumatici della pandemia e della guerra hanno mostrato il carattere tetro del potere della morte. La vita è sembrata cadere soccombendo di fronte alla violenza ingovernabile del male. Ma festeggiare oggi il miracolo della natività significa riconoscere che la vita non si arrende a quel potere». “Repubblica” rinfodera gli artigli della polemica e propone pure due racconti natalizi di Matt Haig e Paulo Coelho. Per il “Corriere” il Natale è pranzi, viaggi e, incastonata in un modesto taglio basso, l’alterna fortuna del bue e dell’asinello del presepe, messi e rimossi, protagonisti di una novella di Dino Buzzati. La “Stampa” propone la strana coppia padre Enzo Fortunato e Michela Murgia, la cui ampia e articolata riflessione ci rifiutiamo di riassumere per non commettere lo scempio del titolo: «I cattolici amano un Dio Bambino perché rifiutano la complessità». Non che Murgia rinunci al suo tocco argutamente polemico, non sarebbe lei. Ad esempio: «Solo i cattolici hanno compiuto nella persona del Cristo incarnato l’idealizzazione dell’infanzia, costruendo intorno alla sua nascita una retorica di tenerezza zuccherosa priva di riscontro biblico». Becchiamoci questa e pure, poco oltre, la pagina sul «Natale arcobaleno» in televisione. La tregua vacilla. La provocazione bolognese con il presunto “Natale ateo” di Lennon ottiene i suoi risultati. Su “Libero” Renato Farina fa frullare felice i polpastrelli sulla tastiera: «Il sogno della sinistra: un Natale senza religione». Il fumo della polemica oscura perfino Antonio Socci: «Perché la storia di Gesù ha conquistato il mondo». A Farina fa eco Silvana De Mari sulla “Verità”: «Colpiscono il Natale per togliere di mezzo Dio». La tregua rischia di naufragare in un bagno d’inchiostro, senonché su “Domani” Marino Niola ed Elisabetta Moro invitano a rileggere «L’armonia dissonante che regge la partitura del presepe», nel dubbio con asino e bue. Pace! © riproduzione riservata
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