martedì 6 maggio 2014
Standogli presso Priamo abbracciò le ginocchia di Achille e baciò le mani tremende che gli avevano ucciso molti figli. Supplicandolo il vecchio disse: «Ricordati di tuo padre Achille simile a un dio che è della stessa mia età sulla soglia grave della vecchiaia. Tuo padre gioisce sentendo che sei vivo e spera di rivederti, diletto figlio. In Ilio ho generato figli fortissimi e di essi nessuno credo mi è rimasto. Fra questi colui che era unico per me e proteggeva la città e noi stessi tu ora l'hai ucciso, Ettore: per lui venni alle navi degli Achei per riscattarlo e porto doni infiniti. Rispetta gli dèi Achille ed abbi pietà di me». Avendo così detto Priamo il rimpianto del padre Peleo destò il pianto di Achille ed entrambi ricordandosi l'uno del figlio Ettore piangeva con fitte lacrime, mentre Achille piangeva il padre. Dopo che si fu saziato di pianto il divino Achille si levò dal seggio e prese il vecchio con la mano e lo sollevò commiserando il bianco capo e il mento e gli si rivolse con parole alate: «Certo già molto hai sopportato e sei venuto qui da solo alle navi achee e davanti a me che ti ho ucciso molti figli. Lasciamo che qui posino i dolori. Per fato attribuirono gli dèi ai mortali che vivano tristi mentre essi son senza cure. Peleo ha generato un solo figlio destinato a morte precoce: ora sto a Troia rattristando te e i tuoi figli. E di te vecchio udimmo che fosti fiorente di ricchezze». Rispose il vecchio: «Non mi far sedere sul seggio mentre Ettore giace nella tenda insepolto ma presto rendimelo riscattato, che io lo veda coi miei occhi». Dopo che le ancelle avevano lavato ed unto d'olio il corpo di Ettore e gli avevano posto intorno un bel pallio e una tunica Achille in persona lo sollevò e pose il cadavere sul letto. Achille simile a un dio disse: «Non adirarti con me Patroclo. Se per caso hai udito per quanto tu sia nell'Orco che ho riscattato Ettore e reso al padre suo». Disse e ritornò nella tenda il divino Achille e parlò a Priamo: «Tuo figlio è stato riscattato come volesti: giace nel letto e all'alba lo vedrai tu stesso riportandolo via. Ora pensiamo alla cena».
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