mercoledì 1 agosto 2012
Ancora "L'Espresso" (2/8). Copertina su «In vacanza con lo spread», troppo centrale per preferirne un'altra, ma in basso, sempre lì, «Scienza e fede», con annuncio che «il bosone di Higgs divide credenti e non», con rimando a p. 88 e seguenti, dove Wlodek Goldkorn, Gigi Riva e altri trattano variamente il tema, per fortuna ascoltando anche monsignor Vincenzo Paglia, che saggiamente ricorda i diversi piani ove scienza e fede non si contraddicono, e anzi possono essere viste – da ogni credente degno della storia della fede cristiana – come pacificamente e intelligentemente conviventi. Lo fa, Paglia, ricordando l'antico detto di Galileo sulla differenza tra «come vanno i cieli» e «come si va in Cielo»… Finisse lì, ci sarebbe solo da rallegrarsi, ma… ma in redazione non hanno resistito, ed ecco che già a p. 29 trovi «L'altra copertina», il cui titolone è interrogativo: «Ma allora Dio non esiste?». E la domanda pare retorica. Non basta: a p. 90 ci sarebbe l'intervento problematico del filosofo Gianni Vattimo, noto teorico del "pensiero debole", che proprio per questo si mostra solo possibilista e un po' reticente a conclusioni forti, ma loro gli regalano un titolo che pare buonista, ma in sostanza è tutto negativo: «Lasciamo spazio al mito». Ecco: la scienza è sapere, la fede è «mito». E in redazione tutti felici e contenti. Che laicità sarebbe, infatti, una concepita come qualcosa che offre spazio sia all'intelligenza di chi crede che a quella di chi non crede? Questa laicità da noi è come il bosone di Higgs prima della sua scoperta: qualcuno pensa che ci sia, qualcuno per secoli ci ha ragionato su, ma non ha trovato spazio… Ragazzi, siamo buoni con questi primitivi! Lasciamo spazio anche noi al mito, ma non esageriamo.
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